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Il Giro d' Italia una passione e per me una scoperta
Storie di Vita

Il giro d’Italia…una meravigliosa scoperta

IL GIRO D’ITALIA, CHE PASSIONE!

Se parliamo di una competizione importante come il Giro d’Italia, si va oltre la passione! C’è Magia. Leggete che cosa mi è accaduto.

Ho un marito appassionato di ciclismo e, nel mese di maggio, a casa nostra ogni giorno – in TV –  lui seguiva la telecronaca della tappa quotidiana  lungo il percorso complesso, faticoso e molto articolato, su e giù per l’ Italia.

Devo confessare che all’inizio –  nelle prime fasi della gara – mi scattava un moto di insofferenza e consideravo noioso quello scorrere di immagini  accompagnate dalla voce mono-tono del cronista. Giochi di squadra, tirate, gregari, rapporto 54/11 e molti altri, volate, gran premi della montagna …sudore, fiatone e fatica, tanta fatica! Quasi mancava il fiato anche a me. Ragazzi…che sofferenza!

CERCAVO DISTRAZIONI

Cercavo di distrarmi leggendo, scrivendo e, libera dalle incombenze da nonna, ho perfino ripreso a ricamare. Mio marito tentava di spiegarmi fasi, fatti, momenti: un mediatore apprezzabile eh…ma la cosa proprio non mi coinvolgeva, interesse pari a zero. Eppure la voce del commentatore mi raggiungeva e risuonava per casa, dove ero costretta nei lunghi pomeriggi piovosi, come un richiamo. Quanta pazienza serve per non sbottare, a volte!

 UNA DECISIONE

Allora ho preso una decisione. <<Tanto vale ascoltare – mi sono detta – chissà che non arrivi qualche cosa di curioso  e interessante, per cui valga la pena dedicare un po’ di tempo!>> Detto, fatto… anche io ho iniziato a seguire alcune parti delle telecronache del Giro ed ho scoperto un programma interessante.

IL BELLO DELLA DIRETTA

Note tecniche a parte che ancora non mi coinvolgono ma si sa, sono il bello della diretta,  ho apprezzato due aspetti della trasmissione: gli aneddoti legati ai vari Giri d’ Italia raccontati con maestria da Beppe Conti, giornalista sportivo piemontese anche nella pronuncia e  le panoramiche dei luoghi che rappresentavano  le varie tappe della gara in corso.

I primi riportavano spesso alla luce figure mitiche del ciclismo. Conti ne ritraeva la  semplicità, il candore da gente delle montagne o delle vallate,  la tenacia richiesta da questo sport, la passione espressa che ha consentito a molti di mettere in evidenza doti non comuni conquistando titoli importanti, così da divenire leggenda e scrivere la storia del ciclismo.

E poi la seconda motivazione. L’Italia era raccontata attraverso paesi e città, ritratti come cartoline: affascinanti perché ci hanno mostrato la bellezza dei nostri borghi, la storia delle sedi urbane focalizzandone le tradizioni popolari e mettendo in rilievo le preziosità del territorio. Uno stimolo a scoprire di più e a viaggiare verso terre che sono parte del nostro patrimonio storico e geografico. Un incentivo a fare turismo e ad ampliare le nostre conoscenze.

UN BEL MODO PER FARE CULTURA

Mi sono ricreduta e anche appassionata nell’ascoltare un bel modo di fare cultura, avvicinare gli ascoltatori che, amanti o no di questo sport, possono conoscere risvolti curiosi e importanti del nostro bellissimo Paese.

E infine, in questa inaspettata esperienza,  ho abbracciato l’idea del grande talento di cui sono portatori molti giovani che affrontano enormi disagi pedalando verso la conquista di una maglia prestigiosa.

Pianure? Poche. Piuttosto scalate e tratti scoscesi da affrontare in discesa, ad alta velocità sotto la pioggia e il sole spesso anche rischiando la pelle: parti di un percorso che li vede impegnati su e giù per la penisola protagonisti di una passione che li rende meravigliosi!

Una gran bella scoperta… eh si, perché  alla fine mi sono dovuta ricredere a conferma che la scoperta ha sempre un grande fascino!

 

 

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