Bicicletta: ricordi di famiglia
Bicicletta: ricordi di famiglia. Le grandi gare ciclistiche, mi portano a ricordare mio nonno Mario e la sua passione per la bicicletta.
Tour d France… ed inevitabilmente, la mia mente torna al mio nonno paterno con cui ho vissuto buona parte della mia vita: Mario.
Vivevamo nella stessa casa e, sin da piccola, anche se era burbero e poco incline alle smancerie, ho instaurato una sorta di dialogo con lui.
Uno degli argomenti, era la bicicletta soprattutto durante il giro d’Italia o il Tour de France (la vuelta di Spagna la seguiva, ma non appassionava me come le altre 2).
Il nonno e la bicicletta
Spesso, mi raccontava che nella sua vita la bicicletta ha ricoperto un ruolo di trasporto importante sin dalla giovinezza.
Era l’unico mezzo di locomozione che si poteva permettere (solo molto più tardi, all’incirca quando sono nata io, aveva comprato la fiat Ritmo) perché prima di diventare operaio, lavorava come contadino e non poteva permettersi l’automobile.
Tuttavia, questo non ha scoraggiato la sua passione, perché oltre ad usarla per gli spostamenti quotidiani ha avuto diverse biciclette da corsa con le quali faceva decine di km.
Del resto, è stato sempre così fino all’età di 85 anni per la biciclette da corsa e 90 per la bicicletta tipo Graziella.
Rammento, le sue 5 biciclette da corsa (manco fosse un ciclista professionista) di cui la olmo, fatta su misura per lui, era la sua preferita e quindi la più utilizzata.
Si preparava di tutto punto, con vestiti tecnici del passato e quei buffi pantaloni imbottiti che gli facevano un sedere enorme e che mi facevano sorridere!
Infine, si metteva il giornale tipo stampa sul petto, perché a suo dire, lo riparava dall’aria ancora fredda nelle mezze stagioni più di qualsiasi altra cosa.
La “graziella” invece, era il mezzo che usava quotidianamente per fare le commissioni, e ricordo ancora (quando non ha più potuto salire in sella) che lo accompagnava come bastone a cui appoggiarsi nei suoi giri di paese.
La passione per la bicicletta, anche se non ai suoi livelli, l’ha trasmessa anche a me perché se devo uscire ho sempre preferito quando possibile questo mezzo di locomozione invece di camminare.
Meccanico di bicilette
Nonno Mario, oltre ad essere stato un grande appassionato di ciclismo, era anche un bravo meccanico di biciclette.
Lo vedo ancora al suo bancone, immerso nello smontare una bicicletta, e rimetterla a punto (oppure, di vari pezzi di biciclette vecchie e scassate, farne un’altra) e poi creare gli elastici, robustissimi, con le camere d’aria consumate perché nulla si buttava.
Un gran vantaggio per tutta la famiglia, perché avevamo tutte le biciclette sempre perfettamente in ordine!
La mia prima bicicletta
Non ho memoria dirette di questo avvenimento, ma sfogliando gli album della mia infanzia, ho visto 2 foto con me bambina, accanto a nonno ed una piccola bicicletta con le rotelle rossa fiammante.
I miei genitori, in seguito, mi raccontarono che fu un regalo, forse l’unico della mia vita, che mi aveva fatto, perché preferiva pensare al mio futuro creando un fondo di denaro.
Le imprese epiche dei grandi campioni
che hanno fatto la storia
Mi piaceva molto ascoltare i suoi racconti di ciclismo. E spesso, durante le competizioni (ma non mentre correvano i campioni, perché seguiva con grande attenzione la cronaca e si arrabbiava se lo distraevi!) mi raccontava delle gesta epiche che aveva potuto vedere in prima persona del suo ciclista preferito Fausto Coppi e di tanti altri.
E poi, immancabilmente ad ogni competizione a tappe, il suo “commento tecnico”.
Conclusione
Insomma, è proprio in questi rari momenti in cui incontro di persona la sua grande passione, che mi viene una grande nostalgia del nostro rapporto un po’ strano ma pieno d’affetto che ha accompagnato un lungo periodo della mia vita e del quale mi reputo fortunata, perché non capita a tutti di “vivere” almeno un nonno/nonna.
E voi che rapporto avete con la bicicletta? Scrivetelo nei commenti.
Romina Godino
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