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La Giornata Mondiale della Gentilezza
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Giornata Mondiale della Gentilezza – 13 novembre 2023

Cosa è la gentilezza?

La gentilezza è un ponte tra noi e il resto del mondo, apre ogni porta e tramite essa si arriva ovunque.  La gentilezza è l’insieme di piccoli gesti e atteggiamenti amorevoli che nascono dentro di noi, e si manifestano attraverso la capacità di sentire empatia, di dare amore incondizionato, di prestare ascolto ed attenzione verso gli altri senza aspettarsi nulla in cambio. E’ una virtù, dal comportamento rispettoso, riconoscente e benevolo. Gentilezza significa quindi, trattare gli altri e noi stessi con dolcezza. Giornata Mondiale della Gentilezza – 13 novembre 2023

Giornata Mondiale della Gentilezza

La Giornata Mondiale della Gentilezza ha avuto origine in Giappone nel 1988, in occasione della conferenza del World Kindness Movement. In Italia la ricorrenza è arrivata nel 2000. Il fatto di dover dedicare una giornata internazionale per ricordare l’esistenza di questa e di altre virtù fondamentali dell’essere umano come anche quella dell’amicizia, può essere sorprendente se non proprio scioccante.

Sta di fatto che l’umanità nei secoli sembra aver dimenticato la sua essenza, ciò che lo rende un essere sociale, che per sua natura ama e condivide. La gentilezza infatti è strettamente collegata con l’altruismo e l’altruismo con la cooperazione, che è la base della socialità.

La Giornata Mondiale della Gentilezza è fissata per il 13 novembre. Ogni anno è un occasione per andare a riscoprire e rinforzare la buona abitudine di applicare ogni giorno questa virtù così importante.

Perché è bello essere gentili?

Essere gentili è una particolare sensibilità verso la vita in generale, nei confronti di ogni essere, ed è anche un rispetto profondo verso tutto quello che ci circonda, come ad esempio l’ambiente stesso. Si può essere gentili in svariati modi, ma in ogni caso serve avere una grande capacità di compassione che spinge all’azione, al fare del bene.

La gentilezza è una delle caratteristiche umane più nobili, che migliora non soltanto le relazioni umane, ma rende più bella la vita stessa di chi la riceve e di chi la esercita. In mezzo a persone che sono gentili e premurose, è più facile rimanere se stessi ed esprimere con tranquillità i propri pensieri, sentimenti. Essere al nostro agio crea un’atmosfera di fiducia in cui cadono le barriere e l’imbarazzo in modo naturale, liberandoci dalla paura, dall’ansia e lo stress che altrimenti sarebbero lì pronti a schiacciare la libera espressione del proprio essere e talento.

La strategia evolutiva migliore? – Essere gentili

“La gentilezza risulta essere la strategia evolutiva migliore per vivere a lungo, in salute e felicemente.” Le virtù così fondamentali come la gentilezza, hanno un forte impatto sia sulla mente che sull’emotività. “I piani interdipendenti quali corpo, emozioni, mente, coscienza, relazioni e natura si influenzano reciprocamente impattando sul benessere individuale, relazionale, sociale e dell’intero pianeta in un sistema intimamente interconnesso.” Daniel Lumera biologo naturalista, docente e riferimento internazionale nelle scienze del benessere e nella meditazione, discepolo diretto di Gandhi ed autore di vari bestseller in tema, ne parla nei suoi libri.

La teoria dei Big Five e la gentilezza

Si tratta della teoria dei 5 tratti principali della personalità, una tassonomia realizzata da Robert R. Mc Crae e Paul T. Costa nel 1997. Secondo loro i tratti riguardano configurazioni stabili del modo di sentire, pensare e agire. La seconda dei Big Five è il tratto dell’amicizia che riguarda la gentilezza, la bonarietà, la cordialità, l’affabilità e la compiacenza. “Una persona particolarmente amicale è, quindi, una persona che stringe relazioni e fa amicizia più facilmente.” Secondo gli autori uno dei 5 tratti fin dall’infanzia costituisce il rapporto della persona con il mondo.

La gentilezza ha la sua natura biologica

Un’équipe di psicologi della Hebrew University, nel 2011 ha riscontrato l’attivazione del gene AVPR1A, il quale rilascia neurotrasmettitori che producono una sensazione di benessere quando si compie un atto gentile verso il prossimo.

“La verità è che, saremmo forse anche spinti da un impulso biologico ad essere gentili, ma gran parte della partita la giocano i modelli comportamentali sviluppatisi nell’infanzia e soprattutto l’ambiente circostante in cui siamo immersi. Ad inibire la gentilezza, non sono solo i ritmi frenetici della società e l’arrivismo dilagante, ma anche la mancanza di empatia, che è spesso diretta conseguenza di questi ultimi.” (Cristina Milani)

Si può imparare ad essere più gentili e tenerci allenati?

Le parole gentili, citazione di Madre Teresa di Calcutta

Si può imparare ogni cosa utile per vivere più felici e in armonia. La gentilezza va coltivata, esercitata, affinata durante tutta la vita, ed è bello ed utile iniziare fin da piccoli. Educare i bambini alla gentilezza e al buon uso delle parole è fondamentale. Infatti, nelle scuole elementari oltre a ricordare la Giornata Internazionale della Gentilezza, le brave maestre nelle tematiche quotidiane introducono dei giochi appositi e piccoli esercizi piacevoli. (vedi il link)

Le parole gentili come grazie, prego, per favore, scusa, ma anche ti voglio bene, perdonami, cosa posso fare per te, permesso, fanno bene al cuore dei piccini e grandi. Per i bambini non è facile distaccarsi dal modello dell’egoismo oggi troppo diffuso. Ma aiutandoli ad esempio a condividere i giocattoli con i fratellini, o la merenda con il compagno di banco, nel tempo portano i loro frutti. Quei momenti saranno piccole fette di felicità.

Mostrare l’esempio, essere pronti ad aiutare anche gli sconosciuti, offrire una mano nel momento opportuno a una persona nel bisogno, anche soltanto essere di conforto con parole tenere quando servono, è senz’altro il massimo insegnamento che possiamo dare.

Un po’ di storia: la gentilezza nell’antichità

La gentilezza nelle parole - Lao Tzu

Epoca romana: L’imperatore romano e filosofo Marco Aurelio (dal 161 al 180 d. C.) affermava “La gentilezza è la delizia più grande dell’umanità”. Secondo lui l’essere umano era chiamato a compiere atti di gentilezza semplicemente perché innati in lui.

Cristianesimo: Con la nascita del Cristianesimo la gentilezza significa avere l’amore per il prossimo e per Dio. “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te” è un concetto biblico pronunciato da Gesù in Luca 6:31 e Matteo 7:12 ; viene comunemente definita “Regola d’oro”.

Medioevo: Andando avanti nel tempo, nell’alto Medioevo, il gentile per eccellenza è il cavaliere. La gentilezza diventa un valore più laico, che si lega non soltanto alla spiritualità e all’elevazione religiosa, ma anche alla bontà d’animo, alla buona educazione, al valore militare e all’amore.

La verità è che siamo dotati tutti di questa meravigliosa nobiltà d’animo. Sappiamo bene che è indispensabile per rapportarsi con gli altri e per vivere in una società il cui scopo è il raggiungimento del bene comune. Non c’è motivo più bello per applicare ogni giorno la virtù della gentilezza. Farà bene a noi e così agli altri.

Edit Molnar

 

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Edit Molnar

Il mio mondo è migliorato dal momento in cui ho iniziato a scrivere, perché la scrittura è anche lettura, studio e ricerca. Le parole creano emozioni, diventano colore, musica, arte e libertà. Le informazioni vere istruiscono e migliorano le società.

6 Comments

  • Manuele Cagioni

    Molto bello e coinvolgente, la gentilezza è quel valore che dovrebbe rinascere in ognuno di noi ma che purtroppo da qualche decennio è andato perso …

  • Romina Godino

    Cara amica grazie. La gentilezza è ciò che distingue le persone dall’indole buona da quelle cattive. E a volte, basta molto poco per essere gentili come un sorriso, o un saluto anche ad uno sconosciuto.

  • Romina Godino

    La gentilezza è ciò che distingue le persone dall’indole buona da quelle cattive. E a volte, basta molto poco per essere gentili come un sorriso, o un saluto anche ad uno sconosciuto.

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