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GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MIGRANTI
Attualità

Giornata Internazionale dei Migranti: 18 dicembre 2023

Giornata dei Migranti 18 dicembre 2023: una giornata, oggi 18 dicembre 2023,  dedicata come ogni anno a chi per motivi di differente natura è costretto ad allontanarsi dalla propria patria, diventando  migrante.

Giornata Internazionale dedicata ai Migranti: come è nata

La Giornata internazionale per i diritti dei migranti  cade ogni anno in questa data.

Nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti proclamato questa celebrazione, riconoscendo  una realtà che coinvolge esseri umani, persone che vivono grandi difficoltà e molto dolore: l’afflizione della separazione, la paura del rischio durante viaggi  irti di pericoli, il coraggio per affrontare il nuovo,  l’angoscia del futuro, la speranza di trovare una soluzione.

Il 18 dicembre di dieci anni prima era  già stato scritto e riconosciuto un importante documento di tutela: la  Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.

La scintilla si era innescata precedentemente, nel 1972, quando un camion che trasportava macchine da cucire aveva avuto un incidente nel tunnel del Monte Bianco. Allora avevano perso  la vita 28 lavoratori originari del Mali.

Nascosti in quel mezzo di trasporto, da giorni erano in viaggio verso la Francia per trovare un lavoro e condizioni di vita migliori.

Di fronte a quella tragedia le Nazioni Unite furono indotte ad affrontare il problema delle condizioni dei lavoratori migranti.

La tutela dei migranti: genera un grande dibattito, ma rimane un problema aperto

Negli anni successivi le Istituzioni hanno aperto tavoli per dibattere e legiferare su questo delicato e importante tema e per gestire i flussi migratori, sempre più numerosi.

La Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie vede la luce proprio il 18 dicembre 1990  entra in vigore nel 2003 al raggiungimento del numero minimo di ratifiche previsto.

Ad oggi, purtroppo, la Convenzione annovera solo 47 ratifiche, la quasi totalità delle quali da parte di Paesi di provenienza dei flussi migratori. Una situazione che pare stridere con la scelta di individuare la Gionata internazionale dei migranti, declamandola.

L’Italia come molti altri Paesi europei si è astenuta dalla ratifica.

Nel 2010, in occasione del XX° anniversario dall’adozione della Convenzione, le Nazioni Unite hanno lanciato una campagna complessiva per promuoverne la ratifica.

Il riconoscimento dei diritti

La Convenzione riconosce la particolare situazione di vulnerabilità dei lavoratori migranti e promuove condizioni di lavoro e di vita dignitose e legittime. Procura, inoltre, una guida per l’elaborazione di politiche nazionali in materia di migrazione che sancisce il rispetto dei diritti umani e propone una serie di disposizioni per combattere gli abusi e lo sfruttamento dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie nel corso del processo migratorio.

Da tempo l’UNICEF Italia si mostra impegnato di fronte ai diritti dei migranti e si esprime sull’affermazione del principio di non discriminazione.

Celebra la ricorrenza unendosi a quanti agiscono per mantenere accesi i riflettori sulla condizione delle popolazioni di origine straniera, con particolare attenzione ai soggetti minorenni.

La legge regola l’immigrazione rendendola legale e dice che…

  • I cittadini stranieri possono entrare nel nostro Paese per turismo, studio, ricongiungimento familiare e lavoro.
  • Il cittadino straniero può entrare in Italia se può documentare il motivo e le condizioni del soggiorno, ma anche la disponibilità economica sia per mantenersi nel tempo del soggiorno sia per ritornare nel Paese di provenienza, fatta eccezione per gli ingressi dovuti al lavoro.

La normativa di riferimento sull’immigrazione e la condizione dello straniero è il Testo unico sull’immigrazione.

In base alla nostra normativa…

Chi non soddisfa questi requisiti non è ammesso in Italia e rischia di essere considerato una minaccia per la sicurezza nazionale o di uno dei Paesi con cui l’Italia ha siglato accordi per la libera circolazione delle persone tra le frontiere interne.

Un modo per arginare sfruttamento, malavita, atti criminosi.

Il mancato rispetto di queste procedure o una permanenza oltre i 3 mesi o il termine minore indicato eventualmente nel visto, pongono lo straniero nella condizione di irregolare e ne comportano l’espulsione, salvi i casi di forza maggiore previsti dalla legge.

In pratica, sono ritenuti irregolari:

  • il cittadino extracomunitario che entra in Italia privo di documenti (passaporto o documento di riconoscimento e visto);
  • il cittadino extracomunitario che pur se è entrato regolarmente in Italia, ha perso i requisiti richiesti per il soggiorno.

Detto ciò,  sono d’obbligo alcune brevi riflessioni, forse un po’ scontate ma spontanee  .

Il dibattito sugli sbarchi continua ad accendere gli animi: infiamma in modo differente il cuore di chi guarda al fenomeno delle migrazioni come ad una catastrofe invasiva dei tempi moderni, con atteggiamento omofobo e razzista, se pur in tempi di progressoglobalizzazione e di chi invece, con spirito umanitario e impotente, li considera umanamente una triste realtà che affligge taluni popoli, togliendo loro dignità e rispetto.

Un giorno celebrativo, a mio avviso, è insufficiente per restituire consolazione, dignità, rispetto a chi – onesto, disperato e illuso – è divenuto vittima, suo malgrado, di questo progetto che ha assunto ormai dimensioni mondiali.

Occorrerebbero  umanità, lungimiranza, compassione e cuore, veri e autentici… Sono valori questi che richiedono il superamento degli interessi politici, economici, di potere. Occorrerebbe ricordare che l’UOMO nasce libero e in questa condizione dovrebbe poter stare, in pace, vivendo dove lui stesso sceglie, in autonomia.

Ma questa è purtroppo un’ altra storia.

Flora Crosara

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