mEditiamo
Filosofia

Riflessione sulla libertà

Riflessione sulla libertà

La libertà, veramente so che cos’è?

Libertà è una parola che mi si presenta spesso ultimamente.

Da qualche anno frequento gruppi che hanno questo come argomento, dove si vorrebbe trovare la strada per la libertà.

Questo concetto, difficilmente definibile, racchiude il segreto del vivere pienamente.

Faccio una riflessione sulla libertà: so che cos’è?

“Vivi e lascia vivere”, una frase che sento piuttosto di frequente e spesso si pronuncia in modo superficiale.

Una frase connessa col nostro essere interiore profondo.

Si vuole libertà per gli altri in proporzione a quanto siamo consapevoli.

“La libertà finisce dove inizia quella dell’altro”, questo per la vita “sociale” può essere comprensibile, ma il concetto va ben oltre. Per Marx “il potere che appartiene all’uomo di fare tutto ciò che non nuoccia ai diritti degli altri.”

Essere uomini liberi è ricercato dai filosofi antichi come da quelli moderni

Per gli antichi Greci essere liberi era condizione essenziale per vivere nella Polis, la città dove esisteva la prima forma di democrazia. Poteva partecipare solo chi era libero. La democrazia è staccata dalla libertà, essa è un modo di essere.

Significa per me togliere i condizionamenti dei vari ego o maschere. Significa pensare, agire e esprimersi senza costrizioni. Costrizioni legate all’utile, all’esteriorità, al tempo o alla paura… tutti impedimenti alla libertà.

Per Kant “ La libertà è condizione essenziale della morale”

Per Socrate: “dire il vero su sé stessi e sul mondo circostante senza temerne le conseguenze nefaste”

Libertà lontana? Ancora una riflessione sulla libertà

Se smetto di identificarmi con immagini e sensazioni, trovo la vera libertà.

E poi bisogna saper vivere, cosa importante. Vivere senza pensare allo scorrere del tempo, pur sapendo che esso è limitato. Questo prevede di essere lieto di ogni istante, nel qui e ora.

Se devo affermare la mia libertà, forse non sono davvero libero.

“Bisogna essere liberi per volerlo diventare, poiché la libertà è esistenza, è la voglia – sentita come destino – di realizzarla”  lo diceva Ernst Jünger ne il trattato del ribelle.

Così possiamo agire come diceva Erasmo da Rotterdam: proponeva il libero arbitrio in cui l’uomo può andare verso la salvezza o la dannazione, dipende da lui. Contemporaneamente auspicava l’unione tra le genti, senza confini, oggi lo chiameremmo  (entanglement quantistico) e il vivere con la follia dei fanciulli, apprezzando ogni istante e godendo di ogni attimo.

L’uomo libero pianifica in modo flessibile dando un’intenzione, una direzione alla propria vita.

Io inizio ora.

Monica Brunettini

3 Comments

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *