Ricordare per non dimenticare: Vulcani
L’Italia non è solo un paese soggetto a problemi idrogeologici e sismi, ma ha anche fin troppi vulcani (si parla di circa 60 vulcani fra attivi, non e sottomarini).
Anche per la situazione vulcanologica in Italia si deve dare la “colpa” alla zona geografica dove siamo (come già accennato nell’articolo precedente).
Parlando di vulcani si deve distinguerli per varie categorie: vulcani estinti, vulcani attivi, vulcani sottomarini e vulcani quiescenti.
Di seguito vi lascio la lista di quelli che sono riuscita a trovare:
- Vulcani estinti, sono quei vulcani che hanno eruttato per l’ultima volta oltre 10.000 anni fa. Possiamo citare i vulcani Salina, Amiata, Vico, Cimini, Vulsivi, Isole Pontine, Sabatini, Roccamonfina e Vulture.
- Vulcani attivi, sono quei vulcani che presentano eruzioni frequenti. Attualmente in questa lista rientrano l’Etna (che detiene il primato di vulcano più alto d’Europa), ritenuto pericoloso soprattutto per gli intensi nuvoloni di cenere nera, e lo Stromboli, uno dei vulcani più attivi nel mondo, la sua pericolosità è costituita dalla possibilità che si verifichino frane in mare.
- Vulcani sottomarini, come dice il nome sono quelli che nascono nei fondali dei nostri mari. Qui si possono citare Marsili, Vavilov e Magnaghi, Palinuro, Glauco, Eolo, Sisifo e Enarete. Tenendo presente che il numero dei vulcani sottomarini è destinato a salire, in quanto ad ogni nuova campagna oceanografica nel Tirreno si scoprono nuovi vulcani.
- Vulcani quiescenti o dormienti, sono vulcani attivi ma che attualmente si trovano in una fase di riposo. Il più famoso è sicuramente Vesuvio, ma non dimentichiamoci: i Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. Tra questi, Vulcano e Campi Flegrei.
Fra i vari vulcani citati alcuni sono più pericolosi di altri:
- Il Vesuvio è quello più pericoloso, per nostra fortuna attualmente sta dormendo, non erutta dal 1944. Questo vulcano lo ricordiamo tutti per l’eruzione del 79 d.C. che seppellì Pompei ed Ercolano.
- Lo Stromboli è uno di quelli più attivi nel mondo, con attività persistente da almeno 2000 anni, viene anche denominato il “faro del Mediterraneo”. Solitamente le sue attività consistono in un degassamento continuo, separato da piccole esplosioni di debole intensità, ad una distanza di tempo che può variare da pochi minuti ad alcune ore. Questa tipologia di eruzione viene definito stromboliano. Nell’arco di un decennio, circa 1-2 volte, la lava può anche tracimare dai crateri sommitali, formando delle colate che possono raggiungere il mare e sono innocue per la direzione che seguono. Si dirigono verso la zona nord-occidentale dell’isola, nella cosiddetta Sciara del Fuoco lontano dagli insediamenti abitati. Lo Stromboli, ad intervalli irregolari, può dare vita ad esplosioni molto più violente della norma, denominate parossismi, che invece possono arrecare danni alla popolazione. In merito si ricorda che l’11 settembre 1930 si verificò l’evento eruttivo più violento degli ultimi tredici secoli. L’eruzione portò una massiccia ricaduta di materiale vulcanico sul centro abitato di Ginostra e la formazione di una corrente piroclastica fuori dalla Sciara del Fuoco. Ricordiamo le 4 vittime e chi perse qualcosa o qualcuno. Ricordiamo, anche, gli eventi parossistici più recenti che sono avvenuti il 3 luglio e il 28 agosto 2019. L’esplosione del 3 luglio ha causato la morte di un escursionista. Lo Stromboli ha un’altra fonte di pericolosità, cioè il rischio di frane, soprattutto quelle in aeree sottomarine, in grado di causare onde di maremoto, per esempio l’evento avvenuto il 30 dicembre 2002, quando l’onda arrecò danni agli edifici costieri.
- L’Etna che è quello più attivo di tutti, in quanto ha un’attività eruttiva quasi continua. La lista da fare sarebbe molto lunga in merito, perché in pratica almeno una volta all’anno si verifica un’eruzione:
- 1991-1993, cominciò il 14 dicembre 1991 e terminò il 30 marzo 1993. Ricordiamo l’immenso lavoro della Protezione Civile, dell’esercito e i Genieri dell’Esercito per erigere barricate o scavare fosse per fermare l’avanzata della lava.
- 2001, in questo caso l’evento durò molto meno, circa 24 giorni, ma la violenza generata non fu da ignorare.
- tra il 27 ottobre 2002 e il 29 gennaio 2003, tale evento, rispetto agli altri è ricordato soprattutto per il terremoto di Santa Venerina e per la sua perfezione, infatti è stata denominata “l’eruzione perfetta”, inoltre è da ricordare per essere considerata tra le più esplosive degli ultimi 100 anni, oltre che la più dannosa sotto il punto di vista infrastrutturale.
- dal 7 settembre 2004 all’8 marzo 2005, ricordata per l’assenza di gas nel magma.
- dal 2007 al 2009, Parossismi del cratere di Sud-Est ed eruzione laterale all’interno della Valle del Bove.
- dal 2010 ad oggi, ogni anno l’Etna ha manifestato attività vulcanica, con episodi sparsi, ma per quasi l’anno intero, per questo non proseguirò con la lista.
Non sono riuscita a trovare il numero di vittime, causate dai vari vulcani, in questi anni, ma ricordiamoci lo stesso che c’è chi ha perso qualcuno o qualcosa durante questi eventi naturali.
I vulcani non sono gestibili, almeno la parte “impediamo che erutti”.
Sono forze della nature libere dal nostro controllo, quello che noi, piccoli uomini, possiamo fare è imparare a conviverci e monitorarli per evitare il peggio.
Dobbiamo imparare a sfruttare al meglio la tecnologia odierna per poter convivere al meglio con la nostra Madre Terra.
Dobbiamo imparare ad accettarla e amarla.
Dobbiamo smetterla di fruttarla al massimo, senza rispetto e considerazione.
Abbiamo solo una Casa e dobbiamo curarla al meglio.
Un momento di Poesia per Noi di e da Chiara Munaro