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La giornata mondiale dell'insegnante
Scuola e Formazione

La Giornata Mondiale degli Insegnanti – 5 ottobre 2023

Com’ è nata la giornata mondiale degli insegnanti

Nel 1966, venne indetto da due importanti  organizzazioni – l’ Unesco e il Labour International Organization – un Congresso di rilevante importanza. L’incontro  era  mirato a scrivere e recepire una “Raccomandazione sulla condizione degli insegnanti”, una sorta di richiamo e di esortazione rivolte a Governi e famiglie con lo scopo di migliorare le condizioni lavorative dei docenti di ogni ordine e grado.

Nell’ambiente educativo e sociale parve immediatamente un’ottima occasione per dimostrare a queste figure professionali apprezzamento e riconoscenza.

Così è nata la Giornata mondiale degli insegnanti.

Figure fondamentali nello sviluppo e nella crescita cognitiva dei ragazzi durante il lungo percorso di formazione e apprendimento  in età scolare, essi abbracciano una delle professioni più belle al mondo!

In- segnare significa “lasciare un segno“… ne trattavano i latini e lo dice l’etimologia. Un concetto altissimo, un bell’impegno, grande responsabilità!

Il ruolo degli insegnanti nell’età scolare e nella società

Con la stesura dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile contenuto nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che tratta di  “Istruzione di qualità”, gli insegnanti vengono considerati a pieno titolo  soggetti chiave per l’attuazione del documento, nel settore che riguarda l’educazione.

Il loro compito è infatti fondamentale nel garantire e fornire un’educazione di qualità, obiettiva, inclusiva.

Questo impegno realizza opportunità di apprendimento per ogni fascia sociale e ogni soggetto. L’ obiettivo mira ad ampliare il grado di alfabetizzazione globale, concorrendo a ridurre l’abbandono scolastico precoce.

L’impegno degli insegnanti è basilare e contribuisce a migliorare la vita delle persone, mirando a raggiungere uno sviluppo sostenibile.

La scuola insieme alla famiglia è agenzia educativa, dunque la figura dell’educatore o dell’ insegnante è stata e continua ad essere – almeno nell’aspetto formale – molto rilevante.

Essere insegnante oggi

Purtroppo  nell’attuale società alcuni valori si sono indeboliti e a farne le spese sono spesso gli insegnanti la cui figura appare a tratti sminuita da quelle famiglie che, al posto di collaborare, ostacolano l’operato educativo.

Inoltre il lavoro svolto talvolta – almeno a  livello politico –  incontra scarso apprezzamento reale e gli investimenti sull’ istruzione nel tempo si sono ridotti, mentre occorrerebbe maggior attenzione.

È innegabile la responsabilità morale che un insegnante ha di fronte a fasce d’età dei discenti in merito alla formazione dei giovani che costituiscono il nostro futuro.

Per certo molto è lasciato alla coscienza e all’impegno personale di ogni insegnante alla cui cura le famiglie affidano i loro figli.

Essere insegnante significa…

Per celebrare questa professione, di cui mi onoro esserne stata parte e a cui ho dedicato molti anni appassionati della mia vita  lavorativa, mi piace concludere con alcuni tra i più begli aforismi dedicati:

L’arte di insegnare è l’arte di assistere a una scoperta
(Mark Van Doren)

Colui che è maestro di scuola può cambiare la faccia del mondo
(Leibniz)

Un insegnante è un minatore di talento. Non ha il diritto di estrarlo: ne ha il dovere. Ha di fronte gli stessi ragazzi, giorno dopo giorno. Sa dove cercare, se ha voglia di farlo
(Beppe Severgnini)

L’insegnamento sta lasciando una traccia di stessi nello sviluppo di un altro. E sicuramente lo studente è una banca dove è possibile depositare i propri tesori più preziosi
(Eugene P. Bertin)

Un insegnante colpisce per l’eternità; non si può mai dire dove la sua influenza si ferma
(Henry Brooks Adams) 

Se i tuoi progetti hanno come obiettivo 1 anno pianta del riso, 20 anni pianta un albero, un secolo insegna a degli uomini
(Proverbio cinese)

 

Flora Crosara

One Comment

  • Monica Monica

    Che meraviglia…tutto il bello di insegnare lo leggo in questa frase: “L’arte di insegnare è l’arte di assistere a una scoperta” Grazie Flora!

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