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Viaggio in Thailandia
Rubrica VIAGGIARE che PASSIONE

Viaggio in Thailandia

Una sensitiva

Un viaggio in Thailandia? E chi  l’avrebbe mai sognato, in quel lontano 1976? Un semplice impiegato comunale, come ero allora, non poteva certo permettersi una spesa del genere. In ottobre un amico aveva insistito perchè ricevessi in casa una sensitiva. Per curiosità accettai, il mio amico l’accompagnò. Responso? Ottimi guadagni e molti viaggi in vista. Ovviamente ci feci una bella risata, sapendo che nella mia situazione non avrei mai potuto soddisfare quello che era uno dei nostri sogni più belli, quello di viaggiare.

 In partenza

Ma ecco il miracolo: proprio quell’amico che mi aveva fatto conoscere la sensitiva, organizza un grande viaggio, dal 25 dicembre al 10 gennaio 1977: Bangkok, Hong Kong e Bali; ha bisogno di un bravo fotografo (…come me) e di uno abile con la cinepresa. Non offre soldi, ma il viaggio pagato per due persone. Che meraviglia quella sensitiva! che si sarebbe dimostrata esatta anche nella seconda parte della sua previsione. Ed eccoci allora pronti: con Claudia prepariamo le valige, assieme a tante varie pellicole, e via con la linea indonesiana Garuda, assieme ai nostri amici del gruppo.

Oriente misterioso

Non è facile descrivere le sensazioni di questo primo viaggio dall’altra parte del mondo: cultura diversa, religione diversa, lingua diversa, perfino espressioni del corpo diversi. Tutto il fascino del misterioso oriente, che ora era lì, a portata di mano. Un viaggio in Thailandia era forse proprio l’ideale per assoporare quelle nuove sensazioni di mistero e di sorprese.

   Ayuttaya

Budda

Certamente la religione buddista, con le sue numerosissime statue di Budda e i grande templi, fu la cosa che ci sorprese maggiormente, abituati come eravamo  a considerare la nostra religione come unica e vera. Sicuramente si poteva notare come la spiritualità di quella gente fosse più genuina e non solamente esteriore come da noi.

Budda d’oro Palazzo reale

Il mercato galleggiante sul Mekong

Molto interessante fu la gita in barca a Bangkok sul fiume Mekong, attorno alle barche del mercato galleggiante, reso famoso da un recente film che aveva avuto molto successo. Una vita che si svolgeva completamente sul fiume e nelle palafitte della riva.

Le danze thailandesi

E che dire delle meravigliose danze thailandesi? Le movenze fini, calme ed armoniose di quelle ragazze ci parlavano del carattere di quel popolo, certamente non agitato ed ansioso come il mondo occidentale.

Indimenticabile, e così diverso dal solito, fu il cenone di capodanno, accompagnato da una stupenda danzatrice al canto di Ramaya: una canzone lanciata al successo pochi mesi prima dal mozambicano Afric Simone, ma interpretata in quell’occasione nello stile soft e calmo thailandese. Era per me il primo incontro con Rama, il Dio Indù personaggio del poema epico Ramayana, a cui il canto era dedicato. Un incontro che avrebbe avuto un grande seguito con i viaggi in India.

https://www.bing.com/search?q=ramaya+afric+simone&form=MSNSB1&refig=6c1a149a3d204a24adf07ffd415d83f5&mkt=it-it&ocid=mailsignout&sp=3&lq=0&qs=CT&pq=ramaya&sk=AS2&sc=10-6&cvid=6c1a149a3d204a24adf07ffd415d83f5

La prima tappa era conclusa. Dopo Bangkok ci aspettava la Cina di Mao.

 

 

 

 

 

 

 

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