Ghigo e gli edifici che la rappresentano
Ghigo e gli edifici che la rappresentano. Il museo valdese, Agape, il tempio valdese e la chiesa principale sono i punti d’interesse maggiori
Ghigo e gli edifici che la rappresentano. Oggi, vi racconto la storia di Ghigo, piccolo borgo montano che amo e di cui vi ho già ampiamente parlato in precedenza, attraverso gli edifici che la caratterizzano.
Ghigo e gli edifici che la rappresentano:
il primo nucleo
Nata come borgata di famiglia, con il tempo, è diventato il capoluogo del vasto comune di Prali
Come era usanza in tempi passati tra le Alpi Cozie, molte borgate sono state fondate da antenati di famiglie ancora esistenti e portano il loro nome e Ghigo, non fa eccezione.
Come mi è stato raccontato da un discendente della famiglia, il primo nucleo fu la casa dei suoi avi costruita lungo il torrente Germanasca.
Si trasferirono in loco da Villa perché, a differenza dell’allora paesino principale, si avevano più ampi pascoli per il bestiame.
Oggi, oltrepassato il ponte di accesso al paese, possiamo ancora vedere l’antica casa della famiglia Ghigo colorata di ocra, con i sovraporte formate da travi di legno antico.
Insieme al vecchio tempio valdese, ed alcune altre case costituiscono il nucleo più antico del capoluogo.
L’antico tempio valdese
Costruito nel 1556 , oggi è il museo valdese del paese
Qui apro una piccola parentesi. A partire da Torre Pellice, capitale se così si può definire della cultura e chiesa valdese ancora oggi, dove troviamo il più grande di questi musei con un centro culturale di grande importanza, esistono praticamente in ogni borgata e paesino, proprio perché la storia di questa montagne, è legata a doppio filo con la religione protestante.
Attraverso reperti e cartelloni, viene documentata la storia di questa minoranza religiosa che da prima senza luoghi di culto predicava in clandestinità e solo molto più tardi ebbe i suoi luoghi di culto.
Il tempio valdese di Ghigo, con il passare del tempo, fu affiancato da edifici per la comunità come saloni e una scuola.
Questo, era dovuto al fatto che i valdesi, avevano ricevuto sostegno anche finanziario, da personaggi illustri come il generale britannico Charls Beckwith che ne finanziò la crescita, dato che l’istruzione era un punto fondamentale della comunità protestante delle valli ben prima del XIX sec.
Il tempio valdese oggi
Oggi, sulla piazza del paese, possiamo vedere una struttura molto semplice, in pietra e legno dalle forme moderne ma comunque caratteristiche: il nuovo tempio valdese
E’ considerato il tempio più alto di tutte le valli perché è situato a 1442 m su livello del mare.
Un aspetto insolito che si può notare, è la lunga scalinata antistante il tempio, un elemento che la rende unica nel suo genere.
Il progetto, fu ad opera del fiorentino Giovanni Klaus Koenig (responsabile di alcuni locali del centro ecumenico Agape) e Nino Frizzoni.
La sua inaugurazione avvenne il 29 luglio 1962.
Lo stile industriale in voga all’epoca si fonde con lo stile montano unendo all’uso di mattoni e cemento con materiali locali come legno e pietra.
Il locale a L così costruito, oltre al luogo di culto comprende sale per le attività comunitarie e una libreria.
A differenza delle chiese cattoliche, i templi valdesi non hanno immagini definite come decorazioni e, templi luterani a parte, non hanno neanche il classico crocefisso.
Per questo motivo, la parete di fondo del luogo di culto, un’ampia stanza rettangolare con balconate tutte intorno, è decorata con un mosaico di pietre di fiume e di cava che possono essere liberamente interpretate da chi le guarda.
La realizzazione del pulpito, basata sui disegni dell’architetto Finzoni, è di 4 tronchi intagliati in maniera da sembrare grezzi.
Voi conoscevate questi edifici di Ghigo? Scrivetelo nei commenti.