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giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù
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Il 2 dicembre Giornata Internazionale per l’Abolizione della Schiavitù

Il 2 dicembre Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù, lo ricordiamo e vediamo perché è così tristemente attuale!

Questa giornata, più precisamente il 2 dicembre 1949, corrisponde alla data della decisione da parte dell’Assemblea generale della Convenzione delle Nazioni Unite di porre fine al traffico di persone e allo sfruttamento della prostituzione.

La schiavitù ha origini antiche, pare che sia nata con l’agricoltura.

Accadeva un tempo che il proprietario di uno schiavo aveva diritto di vita e di morte su di esso e sulla sua famiglia, e poteva sfruttarne il lavoro senza fornire nessun compenso se non quello di assicurarne la sopravvivenza.

Una persona poteva nascere in questa condizione, se era figlio di schiavi, oppure poteva perdere la libertà in determinate situazioni, per esempio la cattura in guerra o la schiavitù per debiti. Un debitore, se non era in grado di rimborsare e estinguere il proprio impegno, diventava egli stesso proprietà del creditore.

Schiavitù = togliere la libertà

Chiediamoci come si può fare questo? Come si può giuridicamente disporre di un’altra persone togliendole ogni diritto? Con gli occhi di oggi sembra impossibile.

Persino nell’antica Grecia gli schiavi erano la classe portante dell’economia, il loro stato era disciplinato da vere leggi. La presenza di schiavi era considerata normale.

In Italia, con l’età dei Comuni, nel XI secolo, la migrazione per motivi di lavoro dalla campagna alle città fece diminuire il numero degli schiavi. Tale condizione si limitava alle persone di servizio presenti nelle case della borghesia. Intanto la società cambiava e la schiavitù venne abolita in molte città, prima fra tutte a Bologna, con un testo di legge emesso dal Comune nel 1256, che proclamava l’abolizione della schiavitù e la liberazione dei servi della gleba.

La storia prosegue

Nonostante il mutamento della società,  la pratica della schiavitù veniva usata comunque dagli europei.

Nella storia più recente schiavi africani venivano portati in Europa e nelle Indie e poi in America verso le coste di Brasile e Caraibi prima e America del nord successivamente.

Il fenomeno della schiavitù aumentò ancora tra i SECOLI XIV e XVII, ne risentirono anche i paesi dell’Europa. Arabi e turchi gestivano il commercio di schiavi bianchi soprattutto con l’espansione dell’ Impero Ottomano nel Mediterraneo.

Interessati al commercio degli schiavi, i Turchi razziavano soprattutto le coste dell’Italia, ma anche della Spagna e dei paesi slavi, rapendo e riducendo in schiavitù le popolazioni locali.

Questa tratta valeva anche per le donne che venivano prese a servizio nelle abitazioni o negli harem.

La schiavitù, nel mondo Atlantico ricevette un grosso impulso a partire dalla metà del cinquecento e fu alimentata dal commercio di schiavi provenienti dalle coste dell’Africa occidentale e diretti nelle colonie europee in America.

I protagonisti della tratta degli schiavi, furono Portoghesi e Spagnoli nel Cinque e Seicento, Inglesi, Francesi e Olandesi nel Settecento. La tratta fu alimentata in particolar modo dalla domanda di lavoro in America. La diminuzione della popolazione indigena, infatti,  a causa del diffondersi di epidemie (vaiolo in primis) e delle dure condizioni di lavoro imposte dagli europei, portò alla necessità di servirsi della manodopera proveniente dall’Africa.

Queste pratiche erano appoggiate dalla Chiesa Cattolica anche se i gesuiti, avevano cercato di contrastare l’usanza dello schiavismo tra i coloni, principalmente con l’intento di creare una civiltà cristiana tipicamente indiana. Volevano favorire la pace e la convivenza tra gli spagnoli, i portoghesi e i locali.

Durante l’illuminismo vi fu la condanna severa dello schiavismo.  Nelle pagine della EncyclopédieDiderot nel 1771 scriveva contro «i tiranni religiosi».

Storia recente sulla schiavitù nonostante il 2 dicembre, giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù

Oggi la schiavitù è una condizione formalmente illegale in tutto il mondo, fatto sancito tramite l’adozione, da parte delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, avvenuta nel 1948.

Il 2 dicembre Giornata Abolizione Schiavitù, ciò nonostante..

Ora ci ritroviamo a vedere nuove forme di schiavitù.

Con il fenomeno dell’emigrazione clandestina, arriva lo schiavismo moderno. Esso si traduce in forme di sfruttamento violento del racket delle elemosine, il traffico di organi e l’abuso di minorenni per pedo-pornografia. Questo ci dice che gli schiavi moderni sono in buona parte dei minorenni. Spesso i debiti sono mezzo di pressione nei confronti della vittima come accadeva in antichità.

Per ovviare a queste manifestazioni di violenza e di schiavitù intollerabili in Italia, la legge è intervenuta a fianco delle vittime. Fra i provvedimenti  ricordo la legge 11 agosto 2003, n. 228, “Misure contro la tratta di persone.”

Abbiamo molte conseguenze ancora di questi fatti storici. La libertà è ancora un miraggio in tante parti del mondo, e a sorpresa … persino vicino a noi. Pagare poco e sfruttare le persone che hanno necessità di lavorare è una forma di schiavitù.

I criteri ESG – acronimo di Environmental (ambiente), Social (società) e Governance,  suggeriscono alle aziende virtuose di rientrare in certi canoni etici per le proprie scelte, anche riguardo l’assunzione del personale e la retribuzione.

Finché la maggioranza delle persone finalmente comprenderà che siamo tutti fratelli e interconnessi, questi comportamenti si perpetuano.

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Monica Brunettini

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