Charly e la pietra magica
Anche il mese di agosto prevede la pubblicazione di alcuni racconti che appartengono alla serie estiva. Pagine da leggere rilassati, in vacanza… ovunque voi siate. Sono piccole storie con una breve, semplice morale che esalta i valori e ci ricorda l’importanza, il significato che essi hanno nella vita di ogni giorno. Per non perderci …
Ecco dunque la storia di Carlo detto Charly e del suo grande cuore, che crea una lezione di vita.
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In un piccolo paese ai piedi della montagna abitava una comunità molto unita. Ne faceva parte un ragazzo di nome Carlo. Portava il nome di suo nonno ma tutti, per distinguerlo dall’anziano, avevano cominciato a chiamarlo Charly e questo diminutivo gli era rimasto.
Un giorno il sole cessò di splendere in cielo. L’intero paese era in una strana e inquietante mezza luce. Tutta la comunità si interrogava sulla causa di quello strano fenomeno, ma nessuno sapeva dare risposta.
Charly che era un ragazzo pieno di risorse si convinse che, se avesse raccontato ai suoi compaesani dell’ incontro casuale e magico vissuto il mese precedente sulla punta più alta della montagna, tutti si sarebbero convinti che era possibile trovare una soluzione.
Dapprima aveva deciso di tenere per sè il segreto ma, se condividerlo poteva riportare la luce e la serenità, beh sì… lo avrebbe raccontato volentieri!
Così cominciò a narrare di essersi arrampicato fin lassù per raccogliere erbe e di aver incontrato un saggio, uno di quei vecchi delle favole arrivati da chissà dove, con la barba bianca, l’abito lungo, il bastone nodoso e gli occhi luminosi!
Lo descrisse per bene…tutti erano incantati dal suo racconto.
Poi ai suoi compaesani seduti all’osteria, tutti presi a discutere del fenomeno che aveva colpito il paesello, Charly disse che il vecchio gli aveva raccontato una leggenda antica. Forse stava proprio lì il modo per riportare la luce del sole in cielo!
La leggenda narrava che al tempo della costruzione del paese un re, invidioso della pace che vi regnava, si era rivolto ad una potente strega perchè adoperasse i suoi poteri e creasse un sortilegio tanto potente da far rimanere al buio gli abitanti.
Tuttavia un mago benevolo che combatteva sempre le forze del male, aveva chiesto aiuto alla divinità e questa gli aveva donato una gemma preziosa.
Il mago l’aveva usata riportando la luce e poi l’aveva nascosta nella foresta. Charly disse che probabilmente, se qualcuno di loro l’avesse trovata, si sarebbe potuto risolvere il problema. Perchè non provare?
Al termine del racconto qualcuno dei presenti sogghignò e derise Charly. < Fandonie, ragazzo! – fu la replica – vai a raccontare ad altri le tue storielle!>
Ci furono per contro altri compaesani, giovani e intrepidi, che si posero dalla parte di Charly: gli credettero.
Derek, un giovane noto per la sua intraprendenza e il suo coraggio – doti di cui si faceva spesso vanto – esordì: < Beh…che male c’è a credergli? E se davvero ci fosse quella gemma nel bosco? Andiamo, proviamo a cercarla e, se andrà male, ce ne torneremo da dove siamo partiti!>
Così si mise a disposizione per andare a cercare la gemma, convinto della buona fede dell’amico ma soprattutto desideroso di mettersi in mostra, per far apprezzare il suo coraggio.
Il villaggio lo acclamò “eroe”.
I due giovani si attrezzarono e partirono.
Charly e Derek camminarono a lungo e giunsero nel bosco che costeggiava la montagna, dopo aver affrontato ostacoli e sfide.
Sul calar della sera però Charly si accorse che Derek esagerava nel vantarsi delle sue capacità: in realtà aveva paura del buio e non riusciva a procedere!
Charly fu costretto a prendere il comando: Derek era letteralmente paralizzato!
Guidato dalla sua determinazione e dalle grandi capacità intuitive che possedeva, Charly si muoveva agilmente nel bosco, un luogo che conosceva molto bene.
Seguì indizi nascosti nella foresta ed arrivò ad una caverna. Quella in cui abitualmente, in caso di improvviso maltempo, aveva sempre trovato rifugio sicuro. Era la caverna in cui giocava, da bambino, con i suoi amici.
Entrarono e, come per incanto, la caverna si illuminò! I due giovani la videro, era là: incastonata su una parete la pietra che cercavano brillava! Era una meravigliosa ametista viola. Emanava una luce potente e splendeva… carica di magia! Charly provò a staccarla con tutta la forza che aveva, ma essa resisteva.
All’improvviso, dal fondo dell’ antro, apparve una donna che si presentò come la guardiana della caverna.
Infatti l’antro era un luogo fatato, di proprietà delle figure del bosco: maghi, elfi, streghe e fate benefiche lo dominavano. La fata spiegò a Charly che per poter staccare la gemma e portarla agli increduli abitanti del paese avrebbe dovuto risolvere un indovinello.
Charly si sottopose di buon grado alla prova e la risolse. L’ametista come per incanto si staccò fra le mani di Charly. La guardiana era scomparsa. Il cuore di Charly era colmo di gratitudine.
Inquieto ma felice, stringendo quel tesoro Charly uscì dalla grotta dove Derek deluso, confuso e imbarazzato lo attendeva. Charly non disse nulla, nè un rimprovero nè un appunto verso l’amico. Ripresero il cammino e tornarono al villaggio.
Gli abitanti festeggiarono il vero eroe dell’avventura che umilmente spartì con Derek il successo ottenuto affermando: < Condivido volentieri con Derek il merito a cui applaudite! Ogni viaggio ha bisogno di amici, anche di quelli che hanno da imparare. Ogni occasione è buona per farlo. Bastano umiltà, fiducia e ascolto!>
Da quel giorno, nel paese, Carly, fu rispettato per il suo coraggio e la sua saggezza e Derek imparò l’importanza dell’onestà e del lavoro svolto insieme.
La storia – se pur arricchita da elementi fantastici – ci insegna come l’umiltà e la condivisione siano la “passerella” in un cammino aspro che, attraverso questi valori, diventa più semplice.
One Comment
Romina Godino
Sempre belli i tuoi racconti. Grazie mille ci tengono compagnia sotto l’ombrellone.