La rivoluzione
La rivoluzione è dentro di noi. Sono certa che buona parte dei lettori qui presenti, conoscono il racconto del mito della foresta di Platone.
Io l’ho ascoltato, negli anni, narrato da molti formatori ma non lo avevo compreso completamente, fino a oggi. Un corso che sto facendo mi ha dato una ulteriore chiave di lettura.
Vi lascio qui un sunto, qualora non lo conosceste:
“Il mito
In una caverna sono prigionieri incatenati, alcuni uomini che purtroppo da anni possono guardare solo il fondo della caverna. Questo perdura da quando erano bambini. Un fuoco alle loro spalle vibra una luce lontana, davanti ad esso si erge un muretto. Dietro il muro alcune persone (sacerdoti) passano reggendo statuette di vari oggetti che proiettano la loro ombra sulla parete dove i prigionieri guardano. Non avendo mai visto gli oggetti reali, credono che le ombre proiettate sul fondo della caverna siano vere e che gli echi siano le voci reali delle persone. Sono convinti che le ombre siano reali perché non conoscono altro. Un prigioniero si libera, sale sul sentiero che porta all’uscita, rimane abbagliato dalla luce, poi si accorge che le ombre altro non sono che la proiezione degli oggetti trasportati dalle persone dietro il muretto. Quando finalmente riesce ad oltrepassare la soglia della caverna, dopo avere ancora una volta scambiato per realtà le immagini delle cose riflesse nelle acque di un laghetto, vede le cose illuminate dalla luce del sole (la luce del bene). L’uomo diventato libero sente il dovere, lo stimolo morale di condividere con gli altri la sua trovata verità, e quindi rientra nella caverna. Anche qua c’è subito la difficoltà di riadeguarsi al buio, e quindi di vedere le cose in modo difforme da chi invece al buio è abituato. Il grido, l’esortazione a sciogliere le catene e a uscire dalla caverna per cogliere “il vero” nella sua interezza è ritenuto dagli altri come la trovata o la credenza di un folle, di un visionario, di uno che vuole mettere a rischio la vita abitudinaria di chi ormai si è adagiato totalmente sulle false credenze e le crede reali.” trovato sul web
Il punto nuovo è che la vera rivoluzione sta nel mutare punto di vista…ed è quello che inseguire un mondo migliore ci ha aiutato a fare in questi anni di crisi pandemica (immaginaria più che reale): ricercando le risposte, non ci siamo fermati alle apparenze ma abbiamo cercato nuovi spunti. Abbiamo imparato il beneficio del dubbio, acquisito nuove informazioni, imparato a vagliarle col cuore oltre che con la mente.
“Se vuoi diventare un vero cercatore della verità, almeno una volta nella tua vita devi dubitare il più profondamente possibile di tutte le cose.
~Cartesio”
Il cavernicolo che va via dalla grotta, fa uno sforzo grandissimo a volgersi indietro e guardare con nuovi occhi, un nuovo punto di vista. Fa uno sforzo anche nel tornare indietro, nel voler aiutare gli altri. Egli non è abituato a muovere il collo all’indietro…è stato molto tempo fermo rivolto con paura verso una unica direzione. Ora finalmente volgiamo lo sguardo in ogni direzione e sentiamo cosa è bene seguire, tralasciare e portare avanti con convinzione sempre maggiore. Eticamente, se acquisiamo una nuova consapevolezza è giusto e doveroso condividerla con gli altri, se sono pronti a ascoltare. Seguire cosa è giusto per noi è questo: scegliere quello che ci fa stare bene lontani dalla paura rappresentata nel quotidiano dai condizionamenti esterni e interni. La vera rivoluzione si trova dentro di noi.