La Gratitudine
Oggi voglio raccontare una storia che parla di gratitudine… O meglio di come mi è accaduto di spiegare questo sentimento, imparando io stessa e ripassando la lezione, con una Maestra speciale: la mia nipotina.
È accaduto a me, ma potrebbe accadere a chiunque. Provate ad immaginarvi protagonisti.
LA GRATITUDINE
<Nonna…nonna!>
La piccola di casa cerca l’anziana donna, mostrandosi un po’ affannata, curiosa di capire, alla ricerca di risposte per fugare i suoi dubbi infantili.
Ha ascoltato un personaggio del suo film preferito parlare di gratitudine e proprio non ha compreso che cosa sia.
Allora si rivolge a chi le dà spesso una risposta chiara, precisa, tranquillizzante.
La nonna, diretta nell’orto, si ferma… posa la cesta che ha preparato per la raccolta delle verdure, apre le braccia e accoglie la piccola. Si siede sulla panca, sotto il pergolato che inizia a proporre i primi tralci di vite: si colorerà di porpora quando i gustosi grappoli matureranno e si proporranno per essere raccolti e gustati. Quanta abbondanza! <<C’è di che esere grati!>> pensa fra sè e sè.
L’anziana tiene le mani della bimba che le sta davanti, appoggiata alle ginocchia che tanta strada hanno fatto, raccogliendo saggezza.
Come sempre inizia la conversazione partendo dall’ascolto, un atto che considera fondamentale nell’educare. Chiede alla nipotina quale sia la curiosità di oggi. La piccola, come d’ abitudine, risponde con una domanda diretta. Questa volta è parecchio impegnativa.
< Nonna, ma la gratitudine…che cos’è la gratitudine?>
L’anziana sorride e si appresta a dare la sua spiegazione, pensando che la bimbetta stia proprio crescendo: vuole comprendere cose importanti. Spera di farcela a tradurre questo concetto tanto difficile, tanto astratto ma essenziale nella vita.
Spiega alla nipotina che la parola “gratitudine” può ricordare un piccolo, breve vocabolo, tanto semplice quanto ricco di bellezza.
<Quando dici “Grazie!” per qualcosa a qualcuno e lo fai sinceramente, con tutto il tuo piccolo cuore …allora ecco che provi un sentimento di “gratitudine”>
<Sai … – dice la nonna – è una cosa astratta, non la si può toccare, ma si può vederla negli occhi delle persone, la si può cogliere nelle parole, la si può sentire con il cuore…è bella, profuma di buono !>
La bimbetta pare divertita, ride e accenna il verso di chi respira assaporando, con il nasino all’insù.
< Ah, si ho capito…oggi ho detto “grazie” alla mia compagna che mi ha suggerito una risposta durante l’interrogazione! Se non c’era lei… che guaio avrei passato!> e ride, divertita. <Io mi sono sentita di volerle proprio bene, sono stata grata che lei sia mia amica e mi aiuti!>
La nonna sorride dolcemente approvando il pensiero della tenera creatura. Ci sono tanti motivi, tante occasioni per ringraziare, lo sa bene.
Poi continua…
<Brava! La gratitudine è un bellissimo sentimento. Se ne conosci il valore cioè la grandezza, l’importanza… beh, allora impari anche ad esprimerlo questo sentimento, a comunicarlo agli altri. La gratitudine si sente quando siamo riconoscenti verso qualcuno per qualcosa: la nostra anima prova affetto verso chi ci ha fatto del bene, ricordiamo il beneficio ricevuto e desideriamo poterlo ricambiare…>
La bimba è attenta, guarda la nonna con occhi incantati.
< Ma si prova sempre? È facile provare la gratitudine?> chiede come assalita da un dubbio.
Con pazienza la nonna le spiega che a volte si fa fatica a provarla, proprio quando vorremmo, soprattutto nei momenti in cui ci si sente scoraggiati, arrabbiati, delusi.
Poi chiarisce il concetto…
< Io penso che sia più facile essere grati quando siamo bene, non abbiamo nè pensieri né preoccupazioni. Mentre quando viviamo un momento difficile il nostro cuore è chiuso e indurito.>
La piccola vuole capire, chiede soluzioni.
< Ma se è bello provare gratitudine perché ci fa stare bene e felici, che cosa si deve fare quando siamo come hai detto tu, nonna… Tristi, arrabbiati, di cattivo umore? Dobbiamo sforzarci di essere grati?>
La nonna ribatte: <Certo che no! Però possiamo pensare a ciò che abbiamo, anche alle piccole cose, a quello che la vita ci sta donando…a volte può essere anche una cosa difficile , che ci rende tristi e non va come vorremmo. Allora proviamo a chiederci perchè ci accade, che cosa ha da insegnarci, ci facciamo aiutare per capire…>
< Ecco…allora io, nonna, verrò da te e ti chiederò come fare…mi aiuterai, vero? Così io ti sarò grata perché tu mi darai la soluzione!> La nonna annuisce e ammicca.
Entrambe ridono divertite…la bimba felice per la spiegazione, la nonna grata per essere stata utile ed aver gettato un semino importante per la crescita della nipotina.
Poi riflette fra sé e sé sulla ricchezza che ha nella sua vita. Alza lo sguardo e sorride agli sprazzi di cielo azzurro, tra la trama tessuta dalle foglie di vite. Anche questo merita profonda gratitudine! La donna si raccoglie nel pensiero: è nella consapevolezza che noi esseri umani siamo perfetti così… come siamo! Possiede strumenti ai quali ricorrere nei momenti grigi.
È felice: sa che riuscirà ad aiutare la bimba che, diventata ragazzina e poi giovane donna, potrà scegliere come aprire il suo cuore e , senza forzature, dirigere la sua attenzione verso ciò che la farà stare bene.
Potrà avviare il viaggio che la porterà a riconoscere la gratitudine nel suo cuore e intorno a lei.