
Anima autentica della strega
Oltre i pregiudizi
e verso il potere interiore
Anima autentica della strega non è malvagia. È saggezza antica, connessione profonda con natura e sé. Scopri il potere della strega!
Il mondo della stregoneria, e le immagini ad esso associate, mi hanno sempre affascinata. Io, stessa, da quando con il Reiki ho ricevuto dall’universo dei doni un po’ particolari, mi definisco strega. Ma che cos’è la stregoneria oggi? Quali sono i tratti distintivi di una strega? Scopriamolo insieme.
Spesso, quando si pensa alla strega, l’immaginario comune evoca figure grottesche, nasi adunchi e cappelli a punta, intente a mescolare pozioni ribollenti in un calderone. Questo stereotipo, alimentato da secoli di folclore e persecuzioni, è ben lontano dalla vera essenza della stregoneria, soprattutto come è intesa oggi. La strega, nell’accezione più profonda e autentica, è una figura di connessione, intuizione e forza interiore.
Anima autentica della strega
Un essere di luce e forza arcana
Amare una strega non è facile, perché è vera, è limpida. Non si nasconde dietro maschere o convenzioni sociali. In lei scorre un’arcana forza, una linfa vitale che pulsa proprio come scorre nelle piante. Questa metafora non è casuale: la strega è in totale ascolto di ciò che la circonda, di ciò che le riempie la vita. Dalla formica più minuscola alle creature più grandi e imponenti, tutto è parte di un unico, vibrante universo che la strega percepisce con una sensibilità acuta.
Questa sensibilità non è una debolezza, bensì una straordinaria fonte di potere. Le permette di cogliere le sfumature, di leggere tra le righe, di percepire energie che ai più restano invisibili. È questa capacità di “sentire il doppio” che rende l’amore per una strega così intenso e, a volte, così impegnativo.
Anima autentica della strega
Amare una strega
rende liberi e responsabili
Amare una strega può mettere paura, perché ti rende responsabile. Non in senso di colpa, ma consapevolezza. Significa essere chiamati a un livello superiore di rispetto e amore. Rispettarla il doppio, amarla il doppio, perché lei sente, sente il doppio. Questo implica un impegno profondo, una volontà di guardare oltre la superficie e di immergersi nella sua autenticità.
Una strega non frena mai i suoi pensieri, non frena mai le sue emozioni. Non le ritiene giuste o sbagliate, perché per lei il giusto o sbagliato non esiste se si fa ciò che si sente. Questa libertà di espressione e questa integrità emotiva sono pilastri fondamentali del suo essere. Non le importa di ciò che pensa e dice la gente; una strega cammina a testa alta sempre. La sua bussola è la sua intuizione, il suo sentire profondo.
Chi la ama, la segue. Chi resta indietro, semplicemente non ha capito molto della sua essenza. La strega non aspetta che gli altri si conformino a lei; piuttosto, invita a un comprensione più profonda e autentica dell’esistenza.
La storia:
dalle radici antiche alle persecuzioni
La figura della strega affonda le sue radici in tempi antichissimi, ben prima che assumesse le connotazioni negative associate alle persecuzioni. Nelle società pre-cristiane, le donne che possedevano conoscenze sulle erbe medicinali, sulle pratiche di guarigione e sulla connessione con la natura erano spesso venerate come sacerdotesse, sciamane o curatrici. Erano custodi di antichi saperi, intermediarie tra il mondo umano e quello spirituale, e la loro saggezza era un pilastro della comunità. Queste figure erano spesso associate a divinità femminili della fertilità e della natura.
L’Inquisizione e la caccia alle streghe:
un capitolo oscuro
Il panorama cambiò drasticamente con l’avvento e la diffusione del cristianesimo, e in particolare con l’intensificarsi del potere della Chiesa. La stregoneria iniziò a essere associata al demonio e alla blasfemia, vista come una minaccia all’ordine religioso e sociale. Questo processo culminò tra il XV e il XVIII secolo con l’Inquisizione e la famigerata caccia alle streghe.
Miglia di donne, e in misura minore anche uomini, furono accusate di stregoneria, torturate e bruciate sul rogo. Le accuse erano spesso basate su superstizioni, invidie personali o semplici pregiudizi. Le vittime erano spesso donne sole, anziane, con conoscenze mediche o semplicemente non conformi alle rigide norme sociali. Il “Malleus Maleficarum” (Il Martello delle Streghe), un trattato del XV secolo, divenne un manuale per identificare e perseguire le streghe, alimentando un’isteria di massa che lasciò una cicatrice profonda nella storia europea. Questa persecuzione non fu solo un atto religioso, ma anche un potente strumento di controllo sociale, volto a sopprimere la libertà femminile e qualsiasi forma di pensiero indipendente.
La stregoneria oggi:
Il risveglio della Wicca e le nuove vie
Dopo secoli di oblio e stereotipi negativi, la stregoneria ha vissuto una rinascita nel XX secolo, in particolare con l’emergere della Wicca. E’ un movimento religioso neopagano moderno, fondato sull’amore per la natura, il rispetto per il divino femminile e maschile (spesso venerati come la Dea e il Dio), e la pratica di rituali volti a celebrare i cicli naturali e a promuovere la crescita personale.
Le streghe Wiccan non adorano il diavolo, non lanciano maledizioni e non praticano magia nera. Al contrario, il loro codice etico è spesso riassunto nel motto: “Fin che male non fai, fa’ ciò che vuoi“. L’enfasi è posta sulla responsabilità personale, sulla connessione con la natura e sull’uso della magia per fini positivi, come la guarigione, la protezione, l’armonia e la manifestazione dei propri desideri in modo etico.
Oggi, la stregoneria è un panorama variegato, che include non solo la Wicca, ma anche altre tradizioni neopagane e pratiche individuali. Molte streghe contemporanee si concentrano sull’auto-consapevolezza, sull’intuizione, sull’empowerment personale e sulla connessione con la natura e le energie universali. Utilizzano strumenti come erbe, cristalli, tarocchi e meditazione non per manipolare gli altri, ma per potenziare se stesse e il proprio percorso di vita.
La strega moderna è spesso una figura che abbraccia la propria individualità, che non ha paura di esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri, e che cerca un significato profondo nella vita al di là delle convenzioni sociali. È una persona che ascolta la propria voce interiore e che cerca di vivere in armonia con il mondo che la circonda. Non è un essere malvagio o oscuro, ma piuttosto una persona che ha riscoperto e rivitalizzato antiche saggezze, adattandole alla contemporaneità.
Anima autentica della strega
L’essere strega:
un percorso d’autenticità
In definitiva, l’essere strega non è una questione di incantesimi o di poteri soprannaturali nell’immaginario collettivo. È un percorso di autenticità, di connessione profonda con se stessi, con la natura e con le energie dell’universo. È la scelta di vivere in accordo con il proprio sentire, di abbracciare la propria sensibilità e di camminare a testa alta, indipendentemente dal giudizio altrui. È la consapevolezza di possedere una forza interiore limpida e vibrante, capace di manifestare armonia e benessere nella propria vita e in quella di chi le sta attorno.
Amare una strega, o essere una strega, significa dunque intraprendere un viaggio di scoperta e di profonda accettazione. Significa riconoscere la bellezza nella vulnerabilità, la forza nella sensibilità, e la libertà nell’essere pienamente e autenticamente se stessi.
E tu, ti sei mai sentito/a “strega” nel profondo? Scrivilo nei commenti!
Articoli correlati:

