Ricordare per non dimenticare: Terremoti, frane, valanghe
Questo articolo lo voglio dedicare a tutti quegli eventi catastrofici naturali, legati alla Terra.
Ci terrei tantissimo a ringraziare una cantautrice romana per la sua canzone Ora e per sempre – Uniti per Amatrice di Daniela Palumbo (Kobato), che parla proprio dell’esperienza da lei vissuta il 24 agosto del 2016, quando la Terra tremò, essendo quel giorno presente.
Ascoltandola non puoi far a meno di emozionarti profondamente e, di conseguenza, ho iniziato a scrivere questi articoli per non dimenticare.
Ricordare per non dimenticare
- Terremoto in Basilicata del 26 maggio 1991, in questo caso non ci furono vittime, ma solo alcuni danni.
- Terremoto in Riviera di Ponente del 21 aprile 1995, causò solo panico e danni lievi.
- Terremoto in Peschici del 30 settembre 1995, non ci furono vittime, solo il crollo dei tetti di due chiese, qualche ferito lieve ed alcuni anziano colti da malore.
- Terremoto in Fivizzano, Toscana, del 10 ottobre 1995, ci furono diverse abitazioni lesionate, con caduta di calcinacci. Gli edifici pubblici vennero evacuati, subì gravi danni solo l’antico Palazzo Politeama a Carrara. Anche qui solo alcuni feriti, in ogni caso ricordiamo chi ha perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto a Reggio nell’Emilia del 15 ottobre 1996, il sisma in se stesso durò circa un minuto, ma le scosse di replica sono proseguite per vari mesi. Ricordiamo le 2 vittime e chi ha perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto ad Annifo e Colfiorito del 26 settembre 1997, in poco meno di 10 ore si susseguirono due scosse che rasero al suolo i due comuni epicentrali. Le scosse di replica si susseguirono fino l’anno successivo. Ricordiamo le 11 vittime e chiunque abbia perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto di Umbria e Marche del 1997, non fu un unico evento, ma ci fu un protrarsi di scosse nell’arco dell’anno, più o meno partendo dal 5 maggio 1997 al 26 giugno 1998. Ricordiamo le 11 vittime, i circa 100 feriti, gli (almeno) 80.000 sfollati e chiunque perse qualcosa o qualcuno.
- Terremoto a Monte Pollino del 9 settembre 1998, vi furono notevoli danni strutturali, con crollo del campanile della Chiesa Madre insieme a parte della volta della chiesa stessa. Il terremoto causò lesioni muri portanti, ci furono cadute di cornici, tegole e camini delle abitazione. Ricordiamo le 2 vittime e chiunque abbia perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto del Golfo di Patti del 14 febbraio 1999, ci furono solo danni strutturali, nessuna vittima.
- Terremoto del Vesuvio del 9 ottobre 1999, per fortuna ci furono solo qualche danno e disagi per l’elevata temperatura dell’acqua, che fece presagire ad una eruzione, che non avvenne.
- Terremoto nel Bergamasco, Castelnuovo Beldo, Cortiglione e Incisa Scapaccino del 21 agosto 2000, non ci furono vittime, solo danneggiamento degli immobili. I sciami sismici si sentirono fino ad ottobre.
- Terremoto in Alto Adige del 17 luglio 2001, interessata la zona tra Merano e la Punta Cervina. Ricordiamo le 4 vittime e chi ha perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto nel Mar Tirreno, Ustica, Sicilia del 6 settembre 2002, l’epicentro si verificò in mare causando, di conseguenza, danni modesti. Ricordiamo le 2 vittime e chiunque abbia perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto a Santa Venerina del 29 ottobre 2002, la scossa non causò vittime, ma migliaia di sfollati.
- Terremoto del Molise, tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2002, si ricorda maggiormente il crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia, dove morirono 27 bambini e 1 maestra, ci furono altre 2 vittime per il crollo delle loro case. Ci furono altre scosse quel giorno e la terra continuò a tremare anche la mattina dopo. Ricordiamo le 30 vittime totali, i circa 100 feriti, gli 2.925 sfollati e tutti quelli che hanno perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto in Piemonte del 11 aprile 2003, nonostante la forte intensità la scossa non causò vittime solo feriti, ingenti danni economici in 58 comuni con 5.000 case lesionate.
- Terremoto a Salò del 24 novembre 2004, numerose abitazioni danneggiate, 2.000 sfollati che, per fortuna, poterono rientrare nelle loro case in pochi giorni, nessuna vittima.
- Frana a Ischia del 30 aprile 2006, ricordiamo le 4 vittime, i circa 200 sfollati e tutti coloro che hanno perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, uno dei più recenti che, sicuramente, molti ricorderanno. La scossa iniziale e quelle successive, nei giorni che seguirono, vennero percepite da tutto il centro sud d’Italia, anche in tutta l’alta valle del Tevere e nell’Appenino tosco-emiliano. Questo evento ad oggi è il più grave terremoto del XXI secolo in Italia, per numero di vittime e danni. Ci furono gravissimi danni agli edifici e al patrimonio storico-artistico della città dell’Aquila e dei comuni limitrofi. Si ricorda il crollo della sede della Prefettura e un’ala della “Casa dello Studente”. Venne seriamente lesionato l’Ospedale Regionale, così come le sedi dell’Università e la Questura. Non dimentichiamo che questo terremoto portò alla scomparsa della frazione aquilana di Onna. Ricordiamo per tanto le 309 vittime, ma anche i numerosi feriti e i circa 65.000 sfollati.
- Terremoto dell’Emilia del 2012, la situazione qui è complicata in quanto non si tratta di un solo evento, ma costituito da una serie di scosse localizzate nel distretto sismico della Pianura Padana emiliana, iniziati intorno al 25 e al 27 gennaio 2012. La prima scossa, più forte, è stata registrata il 20 maggio 2012 con epicentro nel territorio comunale di Finale Emilia (MO). Il 29 maggio 2012 una nuova scossa, molto forte, si è avvertita in tutta l’Italia settentrionale, seguita nell’arco della giornata da altre 3 scosse. Come se non bastasse il 31 maggio 2012 un’ulteriore scossa, con epicentro a Rolo e Novi di Modena, ha colpito la zona della bassa reggiana e dell’Oltrepò mantovano e la sera dello stesso giorno si è verificata un’ulteriore scossa con epicentro a San Possidonio. Tutto ciò seguito da uno sciame sismico con scosse di minore intensità. Il 3 giugno 2012, con epicentro in Novi di Modena, avvertita in tutto il Nord Italia, se ne verificò un’altra di forte intensità. Ricordiamo le 28 morti, i 300 feriti e chiunque abbia perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto del Pollino del 26 ottobre 2012, è stato un evento sismico di magnitudo 5.2 generato in Calabria, vicino al confine con la Basilicata. Le scosse erano iniziate nel 2010, partendo da magnitudo di 2°, crescendo e accelerando nel tempo. Sono state registrate più di 2200. Il 26 ottobre 2012, una forte scossa di magnitudo 5.0 della Scala Richter, colpisce il centro appenninico di Mormanno ed i comuni vicini, causando danni a edifici e strade nei pressi dell’epicentro ed il ferimento di alcune persone per la caduta di calcinacci. La scossa è stata avvertita distintamente a Matera, Potenza, nel sud della Calabria, nel Cilento e fino ai comuni del napoletano.
- Sequenza sismica del Centro Italia del 2016-2017 (definita dall’INGV sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso), la prima scossa fu quella del 24 agosto 2016 (che noi tutti ricordiamo meglio) con epicentro nel comune di Accumoli, seguita, poi, da altre scosse nella zona norcina e in quella reatina. Le varie scosse si sono sentite in gran parte dell’Italia centrale e in parte dell’Italia settentrionale. Purtroppo, quando iniziano non si fermano facilmente le scosse e ci sono quasi sempre degli strascichi. Il 26 ottobre 2016 una nuova forte scossa colpisce il comune di Castelsantangelo sul Nera (provincia di Macerata), seguita, subito dopo, da una ancora più forte, con epicentro nel comune di Ussita. Il 30 ottobre 2016 se ne verifica un’altra con epicentro in provincia di Perugia tra i paesi di Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera e l’8 gennaio del 2017 si sono verificate quattro scosse molto intense in circa quattro ore, con relativi epicentri a Montereale, a Capitignano, a Pizzoli, a Cagnano Amiterno. Ricordiamo le 299 vittime, tutti gli sfollati e chiunque abbia perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto a Capitignano, Barete, Abruzzo del 18 gennaio 2017, ci furono ben 4 terremoti nell’Italia centrale. La prima ebbe come epicentro Capitignano, ne seguirono altre due più forti sempre a Capitignano, la quarta ed ultima fu a Barete. Ad Amatrice crolla il Campanile di Sant’Agostino anche Accumoli subì vari danni. Ci furono gravi danni anche a Chieti. Ricordiamo le 29 vittime.
- Valanga di Rigopiano del 18 gennaio 2017, provocata da una slavina che, distaccatasi da una cresta montuosa sovrastante, ha investito l’albergo Rigopiano-Gran Sassi Resort. Le cause possono essere ricondotte all’ondata di freddo che aveva provocato copiose nevicate, in particolare sull’Appennino centrale, dove gli accumuli avevano raggiunto anche il metro e mezzo. Tale situazione ha portato al blocco di varie vie di comunicazione, tra cui l’unica via di collegamento tra l’albergo e il fondovalle. Ricordiamo che in questo caso i solleciti e gli appelli per risolvere la situazione non hanno dato riscontro portando, di conseguenza, al disastro, con il contributo dell’incredulità iniziale da parte dei responsabili dei soccorsi in zona che hanno fatto iniziare le procedure di soccorso molto tardi. Ricordiamo le 29 vittime e chi ha perso qualcosa o qualcuno.
- Terremoto a Casamicciola Terme del 21 agosto 2017, il sisma provoca danni a Casamicciola, già colpita nel 1883 da un catastrofico terremoto (si registrarono più di 2000 vittime), portando alla classificazione della zona come zona sismica di seconda categoria. Ricordiamo le 2 vittime, i 42 feriti e gli oltre 2.600 sfollati.
- Terremoto a Viagrande del 26 dicembre 2018, il sisma di notevole intensità causò, per lo più, tanta paura ed agitazione nella popolazione colpita, alcuni danni e circa 28 feriti.
- Valanga della Marmolada del 3 luglio 2022, l’anomala ondata di caldo del periodo ha causato il distaccamento di un seracco (una slavina di ghiaccio e detriti) che ha investito diversi alpinisti. Ricordiamo le11 vittime e gli 8 feriti.
Ricordare per non dimenticare
Visto la nostra posizione geografica (fra placca euroasiatica e la placca africana) siamo un paese soggetto ad eventi sismici, portandoci il primato in Europa per questi fenomeni.
Abbandonare la nostra patria per questo motivo non sarebbe giusto, così come prendercela con la Terra stessa.
Siamo consapevoli del problema, di conseguenza dovremmo agire per evitare i danni e soprattutto le vittime.
La tecnologia c’è, lo stato dovrebbe solo usarla.
Speriamo che il tempo porti miglioramenti.
(Spero, anche qui, di aver riportato i fatti più importanti degli ultimi anni. Come già detto se ho dimenticato qualcosa o qualcuno, avvisatemi che sistemo immediatamente.)
Un momento di Poesia per Noi di e da Chiara Munaro
One Comment
Monica Monica
Grazie Chiara, il progresso nelle costruzioni antisismiche dovrebbe proprio evitare che in caso di terremoti ci siano vittime. Abbiamo un territorio con tanti paesini antichi e questo ci arricchisce di poesia e storia ma in caso di terremoti penalizza gli abitanti. Un pensiero per la nostra bellissima Italia, grazie.