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QUALE EDUCAZIONE
Scuola e Formazione

Quale educazione

QUALE EDUCAZIONE?

Oggi riprendono le scuole dopo le vacanze invernali. Il tema di riflessione si propone , spontaneo.

Dunque a proposito di educazione mi è capitato di rileggere, in questi giorni, il pensiero di un autore che apprezzo. Lui è Tiziano Terzani ed ha scritto cose belle, profonde, intense. Scelgo le sue parole di scrittore contemporaneo per ragionare, insieme a voi.  Può aiutarci a comprendere QUALE EDUCAZIONE scegliere, nel nostro tempo.

Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con quel che c’è, a fare compromessi con quel che si trovano davanti; dategli dei valori interiori con i quali possano cambiare la società e resistere al diabolico progetto della globalizzazione di tutti i cervelli. Perché la globalizzazione non è un fenomeno soltanto economico ma anche biologico, in quanto ci impone desideri globali e comportamenti globali che finiranno per indurre modifiche globali nel nostro modo di pensare. Il mondo di oggi ha bisogno di ribelli, ribelli spirituali.”  (T. Terzani – Un’idea di destino – Diari di una vita straordinaria)

Questo scriveva Terzani, giornalista e scrittore,  rivoluzionario nel suo pensiero. Leggo e mi domando: quale educazione è bene mettere in campo? Una domanda prepotente ma necessaria, soprattutto in questo periodo di disorientamento.

Educare un bambino non significa solo aiutarlo ad adattarsi alla società. Significa soprattutto guidarlo a far emergere i propri talenti, accompagnarlo a guardare i suoi lati più scuri per capire che cosa questi vogliono comunicare. Esprime la possibilità di rivelare a lui gli strumenti idonei per aiutarlo a conoscersi ogni giorno di più e far emergere la luce che egli porta dentro di sé. Per farlo andare verso il mondo con creatività, fiducia, passione.

Troppo spesso le istituzioni si mostrano ancora come realtà tese ad uniformare le menti dei giovani, per renderle docili e confacenti a questo mondo. Il diverso, il creativo, colui che devia da ciò che è conosciuto,  ancora troppo spesso è classificato come “individuo difficile” e va subito “riportato sulla retta via“. Purtroppo così facendo si imprigionano ali pronte per il volo, piedi già rapidi e scattanti, menti scintillanti. E l’educazione fallisce il proprio obiettivo che parla di “educere” cioè portare fuori il valore che ogni persona ha dentro di sé.

L’educato, nel significato più vero e profondo, è un individuo che conosce il proprio valore e, per poterlo sviluppare,  segue leggi interiori, non imposte. L’educato  è un individuo che segue le regole della società in modo attivo e consapevole, dopo averci riflettuto a priori, ponderando se sono in linea con il proprio sentire. Conosce le regole e le fa sue soltanto se esse hanno un senso, un’etica, una possibile condivisione sociale. Diversamente si oppone e propone alternative più efficaci, più costruttive.

La sana ribellione – di cui tratta Terzani – dovrebbe essere il risultato di ogni educazione. E con questo termine – sana ribellione, appunto – si vuole intendere una protesta interiore e intima, pacifica, coraggiosa e creativa che conduce ad un’azione costruttiva. Con un obiettivo:  arrivare a ricevere mondi nuovi , migliorare quelli che già esistono, abolire quelli nocivi per l’umanità.

La grande crisi in cui siamo immersi è un’opportunità per destare l’adulto, per portarlo a riflettere sul senso dell’educazione, per innescare la creatività e per spingere all’azione. Ora più che mai la società ha bisogno di bambini e di giovani educati in tal modo. Ma anche di adulti che abbiano in sé la motivazione per continuare ad auto-educarsi.

Tiziano Terzani ha scritto parole di un’attualità impressionante. Parole che tracciano linee-guida per crescere le future generazioni. Abbiamo bisogno di menti critiche, autonome, fiere del loro pensiero formato dalla cultura e nella cultura. Il mio augurio dunque è che il mondo degli adulti, dei giovani insegnanti, nel  loro compito di educere, seguano sempre più questa strada.

Flora Crosara

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