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Rubrica VIAGGIARE che PASSIONE

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese

Il santuario di Vicoforte

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese. Il santuario di Vicoforte ti aspetta. Scopri la cupola ellittica più grande al mondo!

Fin da piccola, ogni volta che passavo a Vicoforte (CN) e vedevo l’imponente Santuario-basilica della natività di Maria Santissima, Regina Montis Regalis, ne sono rimasta molto colpita. Così lunedì 2 giugno, di ritorno dal mar Ligure, ho deciso di fare una deviazione per visitarlo. Sai che è la più grande cupola ellittica in muratura al mondo? E devo dire che, più mi avvicinavo e più rimanevo affascinata dalla sua possente mole. Non è solo un edificio religioso; è un monumento alla fede, all’ingegno umano e alla bellezza senza tempo, un vero gioiello del Barocco piemontese che continua a meravigliare chiunque vi ponga lo sguardo.

La storia:

dalla leggenda al capolavoro architettonico

La nascita del Santuario di Vicoforte è intrisa di una leggenda che ne rafforza il fascino. Tutto iniziò nel 1592, quando un cacciatore, intento a far pratica di tiro, colpì accidentalmente un’immagine della Madonna con Bambino affrescata su un pilone votivo del XV secolo. Dalla ferita inferta all’immagine, si narra che sgorgò del sangue. Profondamente turbato e pentito, il cacciatore diede il via a una raccolta fondi per erigere un santuario in onore della Vergine. Questo evento miracoloso attirò l’attenzione di fedeli e devoti, compreso il duca Carlo Emanuele I di Savoia che, come vedremo in seguito, decise di fare della chiesa il mausoleo reale.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1596 sotto la guida di Ascanio Vitozzi, che ideò un progetto ambizioso e innovativo. Morì prima di vedere la sua opera completata, e il cantiere subì diverse interruzioni e ripensamenti nel corso dei secoli. Fu solo nel XVIII secolo che l’architetto Francesco Gallo riprese in mano il progetto, portando a termine la grandiosa cupola e le coperture laterali, conferendo al Santuario la sua forma attuale. Il complesso fu consacrato nel 1746, diventando uno dei principali centri di pellegrinaggio del Piemonte. La sua lunga e travagliata storia costruttiva, che ha visto l’alternarsi di diversi architetti e stili, non ha fatto altro che arricchirne il carattere, rendendolo una testimonianza vivente dell’evoluzione dell’architettura barocca.

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese

Lo stile esterno:

maestosità e armonia

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese Santuario facciata laterare
Facciata laterale

L’esterno del Santuario di Vicoforte è un inno alla maestosità del Barocco, con la sua imponente struttura che domina il paesaggio circostante. La caratteristica più sorprendente è senza dubbio l’enorme cupola ellittica, la più grande del suo genere in muratura. La sua forma slanciata e armoniosa si innalza verso il cielo, culminando con una lanterna che aggiunge ulteriore verticalità. Le linee curve e sinuose, tipiche del Barocco, conferiscono all’edificio un senso di movimento e dinamismo, pur mantenendo una straordinaria stabilità strutturale.

Il corpo centrale del Santuario è affiancato da quattro torri campanarie, che ne accentuano l’equilibrio e la simmetria. Le facciate sono arricchite da elementi decorativi come pilastri, lesene, cornici e nicchie, che creano un gioco di luci e ombre, donando profondità e rilievo alle superfici. Sebbene non vi siano sculture eccessivamente elaborate all’esterno, la pura grandezza e la perfezione delle proporzioni sono sufficienti a catturare l’attenzione e a infondere un senso di riverenza. La pietra utilizzata, di colore chiaro, contribuisce a riflettere la luce, facendo risaltare la magnificenza dell’architettura in ogni stagione. L’impatto visivo è davvero potente: una volta superato l’ultimo tornante, l’edificio si rivela in tutta la sua imponenza, lasciando senza fiato.

Gli affreschi interni:

un capolavoro a cielo aperto

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese Affreschi della cupolaEntrare nel Santuario è come essere avvolti da una luce calda e da un’atmosfera di profonda spiritualità. L’interno è un tripudio di arte e devozione, con una ricchezza decorativa che lascia esterrefatti. L’attenzione è immediatamente calamitata verso l’alto, dove si apre la cupola ellittica, un vero e proprio capolavoro dell’arte barocca. Le sue dimensioni, impressionanti, sono esaltate da un ciclo di affreschi che la ricopre interamente, opera di Felice Biella, Antonio Sasso e Mattia Bortoloni.

La cupola è un’epopea celeste, un viaggio visivo attraverso la vita della Vergine Maria e la storia della salvezza. Al centro, in un trionfo di nuvole e angeli, è raffigurata l’Assunzione di Maria in Cielo, dove la Madonna, avvolta in un manto azzurro, ascende gloriosa tra schiere celesti. Intorno a questa scena centrale, si sviluppano episodi della vita della Vergine, dalla sua nascita e presentazione al Tempio, all’Annunciazione e alla Visitazione. I colori sono vivaci, le figure dinamiche e le prospettive ardite, creando un effetto di profondità e movimento che illude l’occhio e innalza lo spirito. Sembra quasi che il cielo si sia aperto e che le figure divine si muovano al di sopra di noi. Ogni dettaglio, ogni espressione dei volti, ogni piega dei panneggi è curato con meticolosa precisione, rendendo gli affreschi non solo una narrazione sacra, ma anche una dimostrazione superba della tecnica pittorica barocca.

Le acquasantiere:

eleganza e devozione

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese Acquasantiera con angiolettiAi lati dell’ingresso principale, due imponenti e maestose acquasantiere, di notevoli dimensioni,  accolgono i fedeli. Non sono semplici contenitori per l’acqua benedetta, ma vere e proprie opere d’arte che riflettono lo stile e la ricchezza decorativa del Santuario. Realizzate in marmo pregiato, presentano una base solida e scultorea, con due angioletti alati che sostengono il contenitore. La conca superiore, destinata a contenere l’acqua, è come se fosse un masso naturale

. La loro eleganza e la loro posizione strategica sottolineano il rito di purificazione e l’inizio del percorso spirituale all’interno del luogo sacro. Sebbene siano elementi funzionali, la loro bellezza testimonia l’attenzione ai dettagli e la volontà di rendere ogni aspetto del Santuario un’espressione di devozione e arte.

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese

Gli altari:

trionfo di marmi e sculture

Altare principale

All’interno del Santuario, oltre all’altare maggiore, si trovano numerosi altari laterali, ciascuno

situato all’interno di una delle diverse cappelle e dedicato a santi o a momenti della vita di Maria. Tra questi spicca l’Altare di San Rocco, collocato nell’abside dietro l’altare maggiore, noto per la sua pala dipinta da Antonio Meyer da Praga nel 1752. Questi altari sono un trionfo di marmi policromi, sculture e tele. Ogni altare è un piccolo palcoscenico che mette in risalto l’opera d’arte principale, spesso una pala d’altare di grande valore artistico. I marmi, sapientemente combinati, creano un gioco di colori e venature che aggiunge profondità e ricchezza.

Altare di S. Rocco

Le sculture, spesso a tutto tondo, raffigurano angeli, santi o figure allegoriche, che sembrano emergere dalle nicchie o dai piedistalli. L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale, mettendo in risalto i dettagli e creando un’atmosfera suggestiva. La ricchezza degli altari laterali non distoglie l’attenzione dall’altare maggiore, ma piuttosto contribuisce a creare un ambiente di devozione totale, dove ogni angolo racconta una storia di fede e arte.

La statua di fronte all’ingresso:

un segno d’accoglienza

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese Statua esterna di S. BrunoPrima di varcare la soglia del Santuario, il visitatore è accolto da una statua imponente posta di fronte all’ingresso principale. Spesso si tratta di una figura che richiama la devozione mariana del luogo o un personaggio legato alla storia del Santuario. In questo caso, rappresenta Carlo Emanuele I di Savoia. Il monumento, realizzato dallo scultore Pietro Della Vedova, è stato inaugurato nel 1891. La sua figura, ritratta con un’espressione decisa e vesti regali che ne sottolineano l’autorità e la visione, sembra ancora oggi vegliare sul suo più grande sogno.  Fu lui infatti l’uomo che, con fervore e lungimiranza, diede l’impulso a questa grandiosa opera, con l’ambizioso desiderio di trasformarlo nel mausoleo eterno per sé, i suoi avi e le generazioni future.

Purtroppo, le vicissitudini storiche e le mutevoli esigenze dinastiche portarono a una diversa destinazione per il pantheon di famiglia. La scelta ricadde infine sulla ben più celebre basilica di Superga, che divenne la dimora eterna per gran parte dei Savoia. Nonostante ciò, Vicoforte ha mantenuto un legame profondo con la storia reale: come vedremo nel prossimo articolo, è qui che riposano la regina Elena e Vittorio Emanuele III, a testimonianza di un’eredità che continua a emozionare tra le mura e nel cuore di chi varca questa soglia. 

Un gigante barocco sotto il cielo piemontese

Porta Santa del Giubileo:

Un Santuario di Grazia

Con una speciale Bolla Papale di Papa Francesco, il Santuario della Natività di Maria Santissima di Vicoforte è stato designato come Porta Santa per il Giubileo Ordinario di quest’anno. Il riconoscimento eleva il Santuario a luogo privilegiato di culto e di pellegrinaggio, offrendo ai fedeli l’opportunità di ricevere l’indulgenza plenaria attraversando la sua soglia e partecipando alle celebrazioni giubilari. Un’occasione unica per unire fede, storia e architettura in un cammino di grazia che cancella completamente la pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati. 

Il Santuario di Vicoforte non è solo un edificio, ma un’esperienza. È un luogo dove l’arte e la fede si fondono in un abbraccio armonioso, lasciando un’impronta indelebile nell’anima di chiunque abbia la fortuna di visitarlo. La sua grandiosità e la sua bellezza sono una testimonianza della capacità umana di creare qualcosa di veramente straordinario, un riferimento spirituale che continua a brillare nel cuore del Piemonte.

Ora che hai scoperto le meraviglie del Santuario di Vicoforte, dalla sua storia leggendaria alla grandiosità della sua cupola e alla ricchezza dei suoi altari, ti senti ispirato a visitarlo di persona per vivere questa esperienza unica? Scrivilo nei commenti.

Romina Godino

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Romina Godino

Persona creativa in tutto, ama condividere le proprie conoscenze, esperienze, passioni e riflessioni sui grandi temi della vita attraverso la scrittura. Scrivere per lei, oltre ad essere uno sfogo personale e un valido strumento attraverso il quale si può confrontare con il mondo esterno.

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