mEditiamo
TORTA DI CASTAGNE
Rubrica CURIOSITÀ dal MONDO

Quando la memoria diventa tradizione

Quando la memoria diventa tradizione accade che i ricordi affiorino e ci si chieda il “perchè” della ripetitività, anche in cucina.

In questo caso la riproposta di certi piatti va oltre il gusto, il piacere di rifare antiche  ricette.

In questa scelta c’è qualcosa di più  di una semplice “ricetta della nonna”: ci sono i sapori, i profumi, i sentimenti del cuore, i valori ciò che nel tempo si è tramandato.

Qualche giorno fa ho letto nel blog un articolo di Monica Brunettini che parlava di tradizioni e ricette antiche. Mi ha fatto pensare.

Mi sono detta: < Che bella iniziativa! Voglio scrivere anche io una storia che mi riguardi e mi  riporti indietro nel tempo, quando il cibo di tradizione creava la gioia dell’incontro, del desco preparato a festa!>

Proprio questo racconta la storia che voglio proporvi oggi, con la tenerezza che mi porta a ricordare l’infanzia e la struggente malinconia per un tempo che è volato.

Tanti anni fa accadde che…

Ero ancora piccolina e, con mia sorella Elida, aiutavo mia madre a preparare il pranzo di Pasqua.
Mi piaceva la casa che, tirata a lucido nei giorni precedenti, durante la vigilia della festa espandeva il profumo fragrante proveniente dalla cucina… un profumo diverso da quello di tutti i giorni, un profumo speciale, perché era quello della festa. Insolito e annuale, quello che  annunciava l’arrivo di un bel momento di condivisione: la tavola apparecchiata con il servizio buono, la visita dei parenti, le uova di cioccolato da rompere per scoprire la sorpresa! Per me bambina, questo aveva un fascino magico, il fascino dell’ attesa, della festa!

A casa, evviva le tradizioni

Mia madre era una donna legata alle tradizioni e, come tale, le piaceva riproporre nelle feste importanti le ricette che a sua volta aveva imparato da ragazza, da giovane donna, vivendo in campagna: insalata russa, uova ripiene, vitello tonnato, agnolotti conditi con il sugo di arrosto, brasato al barolo a Natale e arrosto della vena o capretto con erbette a Pasqua… I sapori del nostro Piemonte. Alcuni di questi piatti non mancavano mai sulla tavola imbandita per la festa!

La memoria di chi ci ha lasciato

Anche un piatto cucinato ci riporta alla memoria di chi non c’è più.

A casa mia,  in base alla festività o all’occasione, prevaleva  un dolce. Di fronte all’anzianità di mia madre ho preso il suo posto e ogni anno, per non farle mancare il ricordo di quel bel tempo giovanile, soprattutto quello di Pasqua  festa di Rinascita, di primavera, di rinnovamento, ho iniziato a cucinare la torta di castagne.

Dopo la sua scomparsa , questo piatto è diventato un modo per ricordarla: mi ha insegnato molte cose importanti, mia madre …una di queste è l’importanza della tradizione che è storia, è trasmissione di cose buone, di valori, di “pezzi di vita”!
Io sto cercando, a mio modo, di lasciare qualcosa di tutto questo ai miei ragazzi ricordando loro che le tradizioni sono un bel pezzo di storia  che, lo si voglia o no, è davvero maestra di vita.

Per gli amici che mi hanno chiesto la ricetta della torta di castagne, dolce della tradizione piemontese, ho regalato volentieri la ricetta…chissà che non diventi per altri un modo per lasciare traccia, ricordo, dolcezza!

Flora Crosara

One Comment

  • Romina Godino

    Uaoh, che bel quadro. Grazie. La torta di castagne non l’ho mai ne fatta ne assaggiata ma non mancherò di farlo.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *