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AROMATERAPIA parte III

Aromaterapia parte III. Nello scorso articolo, abbiamo visto i metodi di produzione degli oli essenziali, la loro chimica, e i gradi di purezza per scegliere un olio essenziale di qualità.

Ora, proseguiamo il nostro viaggio nel mondo degli oli essenziali.

  1. Metodi di ulilizzo

Vi sono diversi modi, per utilizzare gli oli essenziali:

Diffusione

È il metodo più conosciuto e viene messa in pratica dalla maggior parte della gente
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diffusione

La scelta più opportuna, per ottenere il massimo dei benefici, sono quei diffusori a spina che, come i deumidificatori per bambini, emanano vapore ma senza scaldare l’acqua e l’olio essenziale all’interno.

Devono essere possibilmente di buona qualità, perché la plastica di scarsa qualità,  e le temperature che superano i 41° c alterano le proprietà dell’olio essenziale fino a farli diventare cancerogeni.

È il caso di quei fornelletti con la candelina sotto che usano tutte le persone che non conoscono gli oli essenziali, infatti vengono chiamati brucia essenze (dal il nome capirete voi quanto detto prima).

I materiali più adatti per il diffusore e la plastica chirurgica, la ceramica o il vetro.

Al suo interno,non va messa acqua distillata poiché è considerata morta, cioè senza una proprietà,  ma acqua del rubinetto o ancor meglio acqua di fonte.

Come si usa

Si inserisce l’acqua nel diffusore, si aggiungono 6 o 10 gocce di olio essenziale accendere

Molto importante, e anche il tempo per cui si accende il diffusore.

Per ottenere efficacia, e opportuno tenerlo acceso massimo per tre ore poi spegnerlo per due e riaccenderlo per altre tre e via di seguito.

Dovete sapere, che se lo si tiene acceso continuamente per tutto il giorno gli oli essenziali perdono la propria efficacia.

Inalazione a secco e

Aromadry

Nel primo caso, si prende la boccetta la si apre e la si posiziona all’altezza del plesso solare (ombelico)

Poi, la si avvicina al naso roteando e segnala 10 secondi per narice e 5 con entrambe.

Nel secondo caso, si mette una goccia di olio essenziale sulla mano si sfregano

mettendole poi a coppa sotto il naso, si inala per 10 secondi.

Il procedimento dell’aromadry, è lo stesso  menzionato sopra cambia solo il supporto che è un fazzoletto di carta.

Per gli ultimi due metodi menzionati, il tempo di inalazione è più lungo rispetto a quello dell’installazione diretta poiché vi è il tramite di un supporto. Il tempo per ottenere benefici, sono 25 secondi.

Personalmente, anche se in borsa ho le mie boccette di oli essenziali da “pronto soccorso”, prediligo l’aromadry perché posso inalare l’olio essenziale più volte nel tempo se ritengo di averne ancora bisogno.

Uso topico

Massaggi

Si predilige, l’olio essenziale puro sulla parte da trattare per avere un effetto più rapido
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Massaggio

Essendo molto concentrati però, possono provocare irritazioni cutanee o arrossamen_ti.

Per questo motivo, si fa una prova all’interno del gomito. Qualora sorgessero spegni, è opportuno diluire l’olio essenziale con un olio vettore (che va usato, anche nel trattamento di zone molto).

Il migliore, e l’olio di jojoba

Perché è sebosimile (cioè ha le stesse quantità d’acqua e di grasso della cute) quindi viene assorbito immediatamente dalla pelle non la unge

Tuttavia, se non si ha questo olio a portata di mano vanno bene l’olio di mandorledi argan oppure il più comune olio di oliva.

Punti caldi

Per trarre un efficace immediata dagli oli essenziali, ci sono dei punti specifici dove applicare una goccia di olio essenziale

Sono: Polsi, dietro le orecchie e sulla pianta dei piedi.

Questi punti, permettono agli oli essenziali di entrare nel circolo sanguigno ancora più velocemente e, nel caso dei polsi, permette anche l’inalazione all’occorrenza. Questo, è il metodo più indicato per il “pronto soccorso”.

Uso Orale

Gli oli essenziali ad alto grado terapeutico, sono gli unici che possono essere ingeriti

Tre gocce di olio essenziale d’arancia ad esempio potenziano le proprietà di una spremuta e vi sono alcuni oli essenziali, come ad esempio limone origano e ginepro, che si possono usare in cucina nelle quantità di una o due gocce a freddo o nelle preparazioni tiepidi.

Personalmente, ho provato quello di origano sulla caprese e le ha dato un gusto più intenso e profumato rispetto all’uso della semplice erba essicata.

Miscele

Sono l’insieme di più oli essenziali singoli ( cioè estratti da una singola pianta) che, ognuno con la propria differente caratteristica

Lavorano in sinergia  amplificando gli effetti di ogni singolo oli essenziali se creati in modo armonico.

Per questo motivo, le ritengo molto interessanti e utili.

Le miscele, sono studiate a livello chimico molto attentamente per ottenere la massima efficacia ed esistono in commercio miscele anche di 20 o 35 o gli essenziali differenti.

Caratteristiche degli oli essenziali, grado terapeutico e dosaggio

Come si può riconoscere la qualità di un olio essenziale?

Quelli di grado A, devono dichiarare l’origine delle materie prime, passare analisi chimiche severissime proprio per constatarne la qualità ed essere conservati in barattoli scuri ed ermetici (ricordo che luce e calore, sono nemici degli oli essenziali).

Inoltre, tendono ad evaporare essendo sostanze fortemente volatili.

Una goccia può sembrare molto piccola ma, come già detto in precedenza, al suo interno ci sono un’infinità di molecole che agiscono insieme. Questo motivo, è la cosa per cui le proprietà degli oli essenziali sono molto concentrate.

Infatti, se ne deve usare pochissimo e, grazie a questa  caratteristica, entrano subito in circolo.

Oli essenziali: a cosa servono

Ecco le proprietà e le caratteristiche di alcuni oli essenziali che uso hanno nella vita quotidiana e come li uso a livello pratico

Lavanda
Provenienza: Provenza;   Metodo d’estrazione: distillazione in corrente di vapore;

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È forse il più noto e utilizzato olio essenziale.

Come tutti sappiamo, la migliore lavanda officinale (perché, ci sono diverse varietà di questa pianta che hanno proprietà diverse) è di origine provenzale e viene estratta per distillazione.

È l’unico olio, che si può usare direttamente sulla pelle senza olio vettore.

Essendo molto delicato, è adatto per i neonati e i bambini.

Oltre che in diffusione, a livello topico, serve per le punture d’insetto e per i dolori mestruali (passarne qualche goccia sul basso addome), le scottature (sia solari che da cucina) e dolori reumatici.

Inoltre, metterne una goccia sul cuscino sui polsi e sul terzo occhio (sulla fronte tra i due occhi) favorisce il sonno.

Avendo proprietà cicatrizzanti, si può mettere qualche goccia sulle ferite.

Può essere utile per il mal di testa (mettere una goccia in mezzo alla fronte e massaggiare o sulle tempie).

A livello emozionale, rappresenta idealmente l’abbraccio materno e quindi lavora sui blocchi dell’autorealizzazione, contrasta la tristezza e combattere lo stress (essendo neurocalmante placca il sistema nervoso centrale).

In sintesi sana le ferite interiori.

A livello energetico, è ottimo per riequilibrare il nostro sistema energetico (l’aura) mettendone una goccia sul chakra del cuore (tra i seni).

In abbinamento al copaiba, di cui parlerò in modo più specifico più avanti, colma i vuoti affettivi.

Una goccia di lavanda, Nella crema aiuta con la dermatite e l’acne.

Inoltre, per le donne, può essere un ottimo siero illuminante per il viso.

Mettendone qualche goccia, in abbinamento a quello di limone, sul dischetto di cotone diventa un deodorante per il frigorifero.

Incenso
È un olio resina, ricavata per distillazione dalla pianta di boswellia. Le zone di origine, sono Amman e Arabia Saudita
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Incenso

È utile per la cura delle piaghe  e, in abbina_  mento alla lavanda e copayba, diventa un alleato prezioso e soprattutto naturale per le screpolature di ogni tipo. è un antidolorifi_co molto potente (se usato a livello topico).

Inoltre, se viene aggiunta una sola goccia agli altri oli essenziali di qualsiasi tipo, né potenzia le proprietà.

A livello energetico, ha vibrazione altissime e connette al se superiore. Per questo motivo, viene usato in diffusione durante meditazione o yoga.

Menta piperita
Piccola curiosità. Nella provincia di Torino c’è un paesino Pancalieri.
Di quest’ erba  è diventata una notevole produttrice da anni tanto da meritarsi l’appellativo di “paese della menta”
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Menta piperita

E, quando passi per le strade lungo cui sorgono distese di questa pianta, nel periodo di fioritura, si sente nell’aria quell’inconfondibile aroma che rende l’aria più frizzante.

Ritorniamo alle caratteristiche.

Viene estratto per distillazione e la sua origine è l’Europa, la Cina o in Sud America.

Ha proprietà antinfiammatorieanalgesicheantisettiche e aumenta la pressione sanguigna.

Inoltre, grazie alle sue proprietà balsamiche si può abbinare ad eucalipto e pino in diffusione durante la stagione invernale quando si è raffreddati.

Altra caratteristica, e la proprietà rinfrescante sia per l’alito (si possono fare gargarismi con una goccia in mezzo bicchiere d’acqua) che per il corpo (d’estate aggiungere 5-6 gocce in 250 ml di acqua in uno strozzino e all’occorrenza spruzzarsi).

Ultimo utilizzo, che ritengo molto interessante, è in cucina per fare i cocktails (ad esempio il mojito) e in tutte quelle ricette che richiedono questo aroma.

A livello emotivo, dona lucidità e quindi favorisce la concentrazione, aiuta chi ha resistenza al cambiamento (mettere una goccia sui polsi e poi ogni tanto) combatte apatia e tristezza poiché energizza.

Copayba

Olio resina, tratta per distillazione dalla pianta di origine amazzonica del copal.

Questo olio essenziale, viene usato da sciamani e curanderos sia per riti spirituali che come medicamento.

È un antinfiammatorio e un potente calmante a livello fisico.

Ha proprietà cicatrizzanti e può risultare utile per le dermatiti e psoriasi.

A livello emozionale, cicatrizza le ferie interiori e da sollievo.

Rosmarino
Viene estratto per distillazione e la sua origine sono le sponde del Mediterraneo

Insieme all’olio essenziale di arancia È un potente detox.

Un buon trattamento purificante, dopo anestesia di qualsiasi tipo lastre o assunzione di farmaci pesanti e massaggiare 5 gocce di questi Oli essenziali attorno all’ombelico in senso orario.

Per per le lastre, il tempo di utilizzo varia dai 4 ai 14 giorni, mentre per l’anestesia il trattamento dura fino a 6 mesi.

L’olio essenziale di rosmarino, inoltre ha azioni mucoliticoespettorante di e rigenerante del  fegato tramite impacchi (mettere due gocce di olio essenziale su un panno caldo ma non bollente).

È un riequilibrante sebaceo, quindi va bene per i capelli grassi (metterne una e due gocce sul cuoio capelluto prima del asciugarli).

Ha proprietà antiforfora (da utilizzare come detto sopra) ed è consigliato anche come anticaduta perché rinforza i capelli.

Il trattamento, in questo caso prevede degli impacchi con 10 gocce di olio essenziale diluite 50 ml di olio Vettore prima della doccia da fare per tre volte la settimana e poi ogni volta, dopo lo shampoo, fare un ultimo risciacquo con 50 ml di acqua e due gocce di olio essenziale.

 

Romina Godino

Persona creativa in tutto, ama condividere le proprie conoscenze, esperienze, passioni e riflessioni sui grandi temi della vita attraverso la scrittura. Scrivere per lei, oltre ad essere uno sfogo personale e un valido strumento attraverso il quale si può confrontare con il mondo esterno.

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