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Rubrica VIAGGIARE che PASSIONE

Le tombe reali di Vicoforte

Le tombe reali di Vicoforte. Nascondono un’eleganza sobria e un simbolismo profondo. Non è il lusso a colpire, ma la purezza e la storia.

La sobria eleganza dei reali

a Vicoforte:

un contrasto che stupisce

Nel cuore del magnifico Santuario di Vicoforte (Cn), dove l’opulenza barocca trionfa in ogni dettaglio, un elemento inaspettato ha catturato la mia attenzione durante la visita e mi ha stupita per la sua discrezione: le tombe dei reali. Lontane dalle sfarzose decorazioni circostanti, queste ultime si distinguono per una sorprendente semplicità stilistica.

È proprio questo netto contrasto che mi ha colpita profondamente, offrendomi uno spaccato di umiltà e dignità che si discosta dall’esuberanza barocca. Le potete trovare a nella cappella di S. Bernardo a sinistra dell’ingresso.

Eleganza semplice

e simbolismo nascosto

Le tombe reali di Vicoforte Tomba della regina ElenaA differenza di altre sepolture reali che spesso ostentano un lusso sfarzoso, le tombe dei Savoia a Vicoforte si distinguono per una sobria eleganza e un profondo rispetto per la sacralità del luogo. Qui riposano figure significative come il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena, i cui resti sono stati traslati nel Santuario.

Le loro sepolture riflettono uno stile che potremmo definire neoclassico con accenti di semplicità. Non troverete marmi eccessivamente scolpiti o decorazioni ridondanti. Al contrario, l’attenzione è focalizzata sulla purezza delle forme, sulla nobiltà dei materiali e sulla chiarezza delle iscrizioni. Le tombe sono realizzate in marmi policromi, con linee pulite e volumi ben definiti che si integrano armoniosamente con l’ambiente circostante del Santuario. Questa scelta stilistica comunica un senso di dignità e compostezza, che si allinea con l’atmosfera di raccoglimento del luogo di culto. Ogni elemento, dal carattere delle lettere incise e dorate alla disposizione degli spazi, sembra voler sottolineare non tanto il potere terreno, quanto piuttosto la quiete eterna.

La realizzazione, è frutto del genio di Giovanni Muhlmann. Sebbene realizzate in epoca moderna (approssimativamente negli anni 10 del XXI sec) lo  scultore, di grande talento, ha saputo infondere nel marmo non solo la maestosità richiesta per un luogo di tale importanza, ma anche un’empatia silenziosa che parla direttamente al cuore del visitatore.

Perché Vicoforte?

Un riposo reale tra fede e storia  

La scelta di Vicoforte come ultima dimora per Vittorio Emanuele III non fu casuale, ma intrisa di un profondo significato personale e storico. Non si trattò di una decisione presa all’improvviso, ma di un desiderio maturato nel tempo, legato a filo doppio con la storia dei Savoia e con la devozione religiosa del re.

Un ritorno alle radici:

il Piemonte culla della dinastia

Per Vittorio Emanuele III, il Piemonte era molto più di una regione geografica; era la culla della sua dinastia, il luogo da cui i Savoia avevano iniziato la loro ascesa, unificando l’Italia. Essere sepolto a Vicoforte significava, in un certo senso, fare ritorno a casa, a quelle radici profonde che avevano plasmato la sua famiglia e il suo regno. Era un desiderio di riposare nella terra dei suoi avi, un gesto simbolico di chi, dopo una vita complessa e spesso controversa, cercava un legame intimo con le proprie origini. Questo desiderio di essere “a casa” nel Piemonte, in un luogo così emblematico per la storia sabauda, era un aspetto fondamentale della sua volontà.

La spiritualità e la devozione

alla Madonna di Vicoforte 

Un altro elemento cruciale fu la profonda devozione mariana che caratterizzava il re. Il Santuario di Vicoforte, dedicato alla Madonna, è da secoli un centro di pellegrinaggio e di intensa spiritualità. Vittorio Emanuele III, pur con le sue complessità e le sue vicende storiche, era un uomo di fede. La possibilità di riposare in un luogo così sacro, sotto la protezione della Vergine, era per lui un desiderio sincero. Non era solo una questione di tradizione dinastica, ma un bisogno personale di trovare pace in un contesto di fede. Essere sepolto in un santuario così venerato gli garantiva non solo un luogo di riposo, ma anche un simbolo di protezione spirituale eterna, in un sito che i Savoia avevano sempre avuto caro e protetto.

Un desiderio di semplicità

lontano dagli sfarzi

Le tombe reali di Vicoforte Tomba di re Vittorio Emanuele IIIInfine, la scelta di Vicoforte rifletteva anche un desiderio, forse meno noto, di semplicità. A differenza di altre sepolture reali, spesso sfarzose e imponenti, il Santuario offriva un contesto di solennità ma anche di sobria dignità. Dopo una vita sotto i riflettori, con le luci e le ombre del suo regno, il re desiderava un riposo più intimo, lontano dagli eccessi. Vicoforte, con la sua grandezza che si fonde con l’umiltà della devozione, rappresentava il luogo ideale per un riposo eterno che non fosse un’ulteriore manifestazione di potere, ma un segno di pace e raccoglimento.

In sintesi, le ragioni della sepoltura di Vittorio Emanuele III a Vicoforte sono un intreccio di radici storiche, profonda fede personale e un desiderio di riposo più semplice, lontano dai clamori. Una scelta che, a posteriori, ha contribuito a rafforzare il legame tra la dinastia sabauda e un luogo così carico di significato per la storia e la spiritualità piemontese.

Quale aspetto delle tombe reali di Vicoforte ti ha colpito di più? Scrivilo nei commenti.

Romina Godino

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Romina Godino

Sono una persona creativa. Dalla scrittura, al disegno passando per la creazione di bigiotteria. Ho scelto di essere autrice di questo blog, per condividere passioni, pensieri e idee.

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