L’ho nascosto sotto il grembiule, anche se era lungo penso 30 cm, era morbido, e con fare tranquillo sono uscita dal negozio.
Una sensazione spiacevole mi correva lungo la schiena. Per tutta la strada e fino a casa ho avuto molta paura che qualcuno mi prendesse per la collottola e mi facesse riposare quell’oggetto. Stranamente ipnotico, da farmi provare cosa vuol dire rubare o forse non mi resi veramente conto di rubare in quel frangente. Ne presi veramente coscienza dopo.
Quanti giudizi mi sono cucita addosso allora: ladra, bugiarda, etc.
Non volevo far sapere a mia madre che la sua bella bambina non era poi così brava come credeva.
Giudicarmi sapevo fare questo.
Non ricordo bene cosa ma devo ever detto anche delle bugie per giustificare la presenza di quel bambolotto a mia madre.
Mi ricordo che la sera ero a letto con la febbre e questo bambolotto era sotto le coperte vicino a me, non mi era piaciuto dire delle bugie a mia madre e vivere quella sensazione di essere ladra.
Avevo anche risentito a livello fisico di quello stress di nascondere che l’avevo rubato, tenni il segreto e il bambolotto ( che perse un pò il suo fascino) per molto tempo.
Grazie ti amo
Questa cosa l’ho raccontata a mia figlia ed è strano ,forse è solo la mia fantasia, ma credo che già sapevo che aspetto avesse questa creatura, incarnata così vicino a me…….carnagione scura,capelli neri, occhi neri e si, si succhiava il dito.
Forse ci sono ragioni che non si comprendono in quello che ci accade e ognuno ne trae le sue conclusioni, a me piace pensare che quel bambolotto mi ha fatto ricordare qualcosa che poi avrei vissuto di molto importante.
Giudicarmi era la sola cosa che avevo imparato…. non sapevo accogliermi con amore e non ero sicura che lo avrebbero fatto i miei genitori e fratelli quindi avevo una gran paura di passare sotto il loro giudizio e tenni molti segreti per me…
Grazie ti amo
Oggi sto imparando da sola ad ascoltarmi più profondamente e nelle mie esperienze leggo tanti messaggi e mi accade quando riesco ad accogliermi senza giudicarmi.
Mi connetto profondamente a quello che è vivo dentro di me….quello che sento e i bisogni che cerco di soddisfare facendo una data azione, anche quando non mi piace.
Questa chiarezza mi parla di cosa è vivo in me non di quello che credo quando mi giudico…mi etichetto….Mi permette di rispettarmi nel vero senso della parola: RI-SPETTO vedere meglio più in profondità cosa accade in me…
Ho imparato tanti modi per giudicare,etichettare, un enorme vocabolario, e solo pochissimi per esprimere il vasto mondo interiore dei sentimenti.
La vita parla attraverso ciò che è vivo, sta a noi ascoltarlo e viverne la magia…grazie
Non si vede bene che con il cuore”(…..)
Guardiamo davvero noi stessi e l’altro con il cuore?
Molti hanno già detto e ridetto che la pace comincia da noi. Amarci diventa di vitale importanza.
Riporto un brano a riguardo:
“Come possiamo pensare che la pace sia realizzabile in larga scala, se nelle nostre relazioni quotidiane in scala ridotta (dove effettivamente possiamo intervenire e dove la nostra azione ha un peso) siamo aggressivi, egoisti, polemici, di parte, insicuri, vendicativi, gelosi, in continua ricerca di approvazione?
Finché noi continuiamo ad alimentare conflitti dentro di noi, non sarà facile manifestare pace anche fuori ( dentro/fuori è un tutt’uno)
Il fine più alto siamo sempre noi stessi.
Proprio perché non c’è differenza tra noi e gli altri. E se noi non ci occupiamo di noi stessi, non saremo efficaci nemmeno per gli altri.
Quando siamo veramente in pace e in armonia dentro di noi, la cosa più naturale che ci viene da fare, è proprio quella di essere pace e armonia con tutti quelli che ci circondano, espandendo la nostra vibrazione✨”
* Tratto dal libro di Thomas D’Ansembourg
“SMETTILA DI ESSERE GENTILE se non sei autentico”. Per imparare a prenderci cura dei nostri bisogni noi stessi, è un invito a smorzare la meccanica della violenza.
L’autore esprime attraverso la sua esperienza diretta, la Comunicazione Nonviolenta di Marshall B. Rosemberg in modo molto semplice ✨
Dello stesso autore c’è anche un altro bellissimo libro, a mio sentire, che si intitola: “PIÙ FELICI DI COSÌ…SI PUO”☀️
Grazieeee ❤️
One Comment
MONICA BRUNETTINI
Grazie Liviana, perdonarci e amarci sempre…e andare oltre con maggiore consapevolezza. Poi essere gentili prima con sé stessi, poi con gli altri.