Ci si chiede sempre qualcosa sulla natura di Dio. Ci può essere qualche attinenza con il concetto scientifico di “DIO-ENERGIA?’
E’ naturale che possano emergano opinioni diverse riguardo a questo argomento – ENERGIA-DIO – che tocca l’ambito della spiritualità. C’è chi ha già affrontato questi temi che sono legati anche alla fisica (quantistica) e alla metafisica e chi invece non li ha mai affrontati. Questo non deve spaventare, perchè quell’Energia assoluta di cui si è parlato non dobbiamo andare a cercarla chissà dove, perchè ce l’abbiamo già, occorre solo rendersene consapevoli e farne esperienza. Anche una persona come il campione di tennis Djokovic, una persona normale da un punto di vista di studi su questi argomenti, si ribella all’obbligo del vaccino rivendicando la sua dignità di essere umano un quanto partercipante a quel Campo unificato in cui risiede l’Energia assoluta creatrice.
Cosa intendiamo per “Dio”?
“Dio”: un argomento sempre molto dibattuto e anche controverso. A questo punto può essere utile allora studiare il rapporto che ci può essere fra questa Energia e Dio, ma prima di tutto ci chiediamo cosa intendiamo per “Dio”.
Mi diverto a volte chiedere alle persone: “Tu credi in Dio”? Quasi sempre il senso della risposta è: “Si, qualcosa oltre quello che vediamo ci sarà”. Siamo nella dimensione del sospetto o del timore o della speranza, poche volte della convinzione; in ogni caso quasi mai però questa ipotetica dimensione divina viene considerata come determinante ad impregnare il senso delle proprie azioni e delle proprie scelte di vita.
La falsa fede in Dio
Il divino viene relegato a certe pratiche saltuarie ed occasionali dettate dall’istituzione che si è appropriata di questa dimensione, con la finalità di esorcizzare eventuali disgrazie presenti o future con lo spirito del “non si sa mai…”
Mi sembra di poter dire che il “divino” vissuto così equivalga ad indifferentismo e ad ateismo, senza con questo mancare di rispetto a coloro che si dichiarano atei: questi infatti, avendo fatto una scelta consapevole, tengono spesso in considerazione valori umani che invece non appartengono agli pseudo-religiosi, facilmente portati, in mancanza del coraggio di scelte sincere e profonde, ad un utilitarismo pratico ed egoista.
Dio e creazione
Ma torniamo alla nostra domanda, se può avere un senso questo accostamento di Energia-Dio. La religione attribuisce la nascita del cosmo all’intervento di una Realtà superiore, separata dall’oggetto della sua creazione; la scienza invece ha scoperto questa Realtà superiore come anima e substrato immanente a tutto ciò che esiste. Una Realtà che viene definita, con un linguaggio che può sembrare freddo e antipatico, come Campo unificato.
La nostra sete di dare una risposta a come sia nato l’universo nasce dall’esigenza di dare un senso alla nostra esistenza e al nostro destino. Da qui nasce una fede cieca nella scienza o nella religione. Nel mondo occidentale abbiamo trovato la risposta religiosa nella fede in un Dio solo trascendente, risposta che indubbiamente risulta più facile: ci si può rivolgere a questo Dio-persona, lo si può pregare, lo si può offendere se non ci accontenta, gli si possono offrire sacrifici, si può intermediare la sua grazia, lo pregano perfino i calciatori con il segno della croce perché dia loro il regalo di un gol, ecc. ecc.
Divinità immanente: un nuovo umanesimo
Ma se invece consideriamo, come dice la nuova scienza, tutta la realtà pervasa da questa Energia immanente, allora non mancheranno delle sorprese meravigliose: se facciamo nostro il concetto di DIO-ENERGIA, se quindi consideriamo “Dio” questa Energia in cui noi stessi siamo inseriti assieme al tutto e a tutti, allora non c’è più spazio per le divisioni fra umano e divino, fra sacro e profano. I valori umani saranno anche divini, saranno già compiuti e completi in se stessi senza il bisogno di essere battezzati da un intervento-mediatore esterno.
Fiducia in Dio e in noi stessi
E’ vero, a questo punto potremmo sentirci orfani di questo Dio personale che ci viene in aiuto dall’esterno, ma potremmo salire ad uno stadio superiore in cui la presenza di Dio la percepiamo dentro di noi. Questa presenza di cui essere consapevoli sarà un motivo ancora più profondo per la massima fiducia in noi stessi. Ecco perchè si equivalgono la fiducia in noi stessi e la fiducia in Dio. I veri maestri spirituali affermano che non ci può essere fiducia in Dio se non c’è fiducia in se stessi.
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Einstein stesso veniva frainteso dai suoi contemporanei, abituati a separare scienza e fede e che quindi non potevano concepire una religiosità diversa da quella convenzionale del Dio personale. Ecco alcune sue frasi:
“Sono un non credente profondamente religioso. L’idea di un Dio personale mi è del tutto estranea e mi sembra anche ingenua. Credo nel Dio di Spinoza, che si rivela nell’ordine armonioso della natura. Sentire che dietro la nostra esperienza del mondo c’è qualcosa che la mente non può afferrare e la cui bellezza e sublimità cogliamo solo in maniera indiretta, come debole riflesso, è religiosità. In questo senso sono religioso”.
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One Comment
CARMELA BONIFAZIO
Condivido in pieno il pensiero tuo e di Einstein….Dio-Energia-Vita, secondo me, dentro di noi, la nostra essenza, ed ovunque, al di fuori di noi….Grazie!