Festa dei nonni – 2 ottobre 2023
Quando è nata la Festa dei nonni
In Italia, si celebra il 2 ottobre in occasione della ricorrenza dei Santi Angeli Custodi. Questa festa è stata addirittura istituita per legge nel 2005 dal Parlamento italiano. È una giornata speciale per onorarli e ringraziarli.
Negli Stati Uniti però, la Festa dei Nonni esiste da molto tempo. Fu introdotta nel 1978 su proposta di Marian McQuade, una casalinga di Oak Hill, West Virginia, madre di 15 figli e nonna di 40 nipoti.
La donna iniziò a promuovere questa festività perché aveva lavorato a lungo con gli anziani e riteneva fondamentale che le nuove generazioni ne riconoscessero l’importanza.
Nonni di ieri
I nonni della mia generazione erano quelli che hanno vissuto la guerra, le bombe e la carenza di cibo. Il loro modo di manifestare affetto era legato alla preparazione di manicaretti fatti apposta per noi ragazzi. Ci vedevano sempre sciupati, smagriti. I pranzi della domenica erano un’ opera d’arte culinaria.
Il loro amore sembrava essere tutto lì, in quella preparazione di un pasto che avrebbe saziato ma anche riunito la famiglia in un momento di convivialità. Ma c’era ben altro. Erano rifugio, consolazione, guida. Esisteva la famiglia patriarcale: si viveva spesso sotto lo stesso tetto.
Nella società del passato la figura del nonno aveva assunto un’ icona legata al concetto di “capostipite”. L’età dei nonni era spesso lontana da quella che noi oggi consideramo “anzianità”. I nostri nonni erano vecchi a sessant’anni, un’età che oggi si considera giovanile!
I nonni di oggi
Esistono ancora questi elementi? In parte sì, ma in modo meno evidente. Alcune cose sono cambiate nella struttura sociale tanto che la figura del nonno oggi si presenta – almeno formalmente – in modo diverso.
Forse a causa dell’età, del fatto che il lavoro si protrae più a lungo di un tempo, dell’organizzazione delle giovani famiglie portate a scegliere l’asilo nido e la scuola materna paiono esserci altre agenzie educative per i piccoli. I nonni si occupano dei loro nipoti principalmente il pomeriggio.
Nell’aspetto formale ed esteriore la nuova struttura familiare attribuisce ai nonni principalmente la funzione di accudimento e custodia.
Secondo un sondaggio tra i pensionati svolto in Veneto risulta che
♦ il 37% degli intervistati è coinvolto ogni giorno nell’ occuparsi dei nipoti, soprattutto in età più piccole.
♦ il 30% è coinvolto a periodi, alternandosi con altri nonni. Le attività sono molteplici: tassisti per asilo, scuola e attività sportive, cuochi e cuoche specialmente per il pranzo dei bambini in età scolare. Ma rimangono punti di riferimento certi sia come educatori sia come compagni di gioco o di chiacchiere, in attesa che i genitori rientrino dal lavoro.
♦ il 22% dei nonni, invece, è un riferimento sicuro in caso di emergenze, quando arrivano le malattie, mentre una minoranza pari all’11% sostiene di non essere coinvolto per nulla nella gestione dei nipoti, a causa dell’età avanzata.
I nonni però – forti della loro esperienza – ricavano spesso nello spazio a loro riservato la possibilità di trasmettere la memoria storica della società, di sè e della famiglia. Raccontano, recuperano, mostrano fotografie, descrivono fatti ed episodi di appartenenza alla loro famiglia.
Lo fanno rispondendo alle domande curiose dei nipoti, interessati a conoscere le loro radici, la loro origine.
È così che gli anziani di famiglia diventano punto di riferimento rispetto alle insicurezze che la coppia coniugale, nella sua genitorialità, può trovarsi a vivere per frenesia sociale, mancanza di tempo, superlavoro e altro ancora.
Nel passato la figura del “nonno” era associata alla saggezza conferita dal sapere, dato dalla fase evolutiva della vita, l’anzianità che essi si trovavano a vivere. Questa era però frequentemente caratterizzata da una certa distanza emotiva che, a ben vedere, oggi pare superata!
Il rapporto tra nonni e nipoti di questo tempo assume invece maggiormente le caratteristiche date da un rapporto di contatto, calore, vicinanza emotiva e complicità tra le due generazioni che, pur molto distanti tra loro, dialogano sul piano emotivo.