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Notte di San Lorenzo
Scienza

10 agosto 2023: la notte di San Lorenzo

La Notte di San Lorenzo è ovunque

Nella nostra tradizione il 10 agosto si celebra la NOTTE DI SAN LORENZO detta anche la NOTTE DELLE STELLE CADENTI.

In collina, sui monti, sulle spiagge, in aperta campagna… Tante persone  si  posizionano con il naso all’insù per ammirare le stelle cadenti dal cielo.  Ma questo avvenimento celeste comparirà esattamente il 10 agosto?

Gli astrofisici sostengono  che, in realtà, il fenomeno delle Perseidi – cioè lo sciame meteorico da cui scaturiscono le “stelle cadenti” – avverrà  qualche giorno dopo la data celebrata.

Ma tant’è: l’appuntamento come da tradizione e come ogni anno avviene, è  il 10 agosto quando si onorerà questa notte affascinante, magica.

La notte di San Lorenzo: una ricorrenza sia religiosa sia scientifica

La ricorrenza ha un duplice significato: uno religioso e uno legato alla scienza.

Attorno al 10 agosto la Chiesa fa risalire e ricorda  il martirio di Lorenzo, diacono di Roma. Ugualmente gli scienziati  confermano nella data del 10 agosto  il picco massimo dello sciame meteorico delle Perseidi. Il firmamento si infiamma di moltissime scie luminose, in varie ore.

Nelle condizioni migliori se ne possono vedere fino a un centinaio all’ora e oltre. Comunque  – secondo il parere degli astronomi –  il periodo temporale migliore per osservare le stelle cadenti sarà tra l’11 e il 13 agosto. Gli studiosi fanno prevedere che quest’anno il picco massimo di attività si verificherà prima dell’alba di domenica 13,  in questa estate 2023.

 La notte di San Lorenzo  e i riferimenti storico-religiosi

San Lorenzo è un santo venerato dalla Chiesa cattolica. Nacque in Spagna (a Valencia o a Huesca) nella prima metà del III secolo, presumibilmente nel dicembre 225 d. C.

Si trasferì a Roma assieme al suo amico Sisto II, che in seguito venne eletto papa. Durante il periodo dell’arcidiaconato il santo si dedicò soprattutto ai poveri. Fu condannato a morte per volere dell’Imperatore Valeriano, che nel 257 emanò un editto volto a eliminare tutti i vescovi, i diaconi e i presbiteri della Chiesa romana.

San Lorenzo fu arso vivo sulla graticola il 10 agosto dell’anno successivo, dopo la prigionia. In quel periodo dell’anno il firmamento era dominato dalla caduta delle Perseidi che apparivano nel cielo notturno come stelle cadenti.

Dunque  la tradizione ha identificato queste meteore come una rappresentazione dei tizzoni ardenti che bruciavano sotto la graticola sulla quale fu spietatamente ucciso San Lorenzo.

Esse sono conosciute anche come “Lacrime di San Lorenzo” per ricordare il pianto del martire. Contravvenendo a questa credenza,  la tradizione vuole che San Lorenzo abbia affrontato la sua atroce pena con frasi coraggiose e ironiche, sfidando i suoi carnefici, mentre moriva.

Da dove deriva il nome “stelle cadenti”

È  un nome popolare, senza valore astronomico: le scie luminose che vediamo nel cielo sono infatti meteore,  polveri e piccoli frammenti di corpi celesti che, entrando in contatto con l’atmosfera terrestre si “accendono” assumendo l’aspetto luminoso.

 Perché è improprio definirle “stelle cadenti”

Come specificato, il nome “stelle cadenti” manca di qualunque valenza astronomica e scientifica. È semplicemente il nome popolare per definire ciò che  vediamo nel cielo.

Nulla a che vedere con gli astri come il Sole, fissi nel firmamento. Queste sono appunto polveri e piccoli detriti di comete e asteroidi lasciati dalla cometa periodica 109P/Swift-Tuttle, che torna nei pressi della Terra ogni 133 anni circa. A contatto con l’atmosfera terrestre, si accendono  per un fenomeno definito ablazione.

L’attrito e il calore che fluiscono sono così tanto intensi che l’aria entra all’interno delle crepe distruggendo i frammenti e  liberando energia. Si forma così l’affascinante scia luminosa. Essa può essere più o meno intensa e colorata. Dipende dalle dimensioni, dalla velocità e dall’angolo di entrata.

L’inquinamento luminoso può rendere più o meno visibili le stelle cadenti.   Le meteore sono visibili nel corso dell’intero anno a causa dei frammenti cosmici che si infrangono stabilmente contro l’atmosfera terrestre. Ci sono diversi sciami meteorici collegati a comete e asteroidi ma il più spettacolare dell’anno, salvo fenomeni particolari, è proprio quello delle Perseidi.

Uno sciame di “stelle cadenti” che continua nei giorni successivi

Lo sciame meteoritico delle Perseidi rimane ancora attivo nei giorni successivi, permanendo tra il 17 luglio e il 24 agosto. Come specifica  l’ astrofisico Gianluca Masi, esso raggiunge il suo culmine proprio in prossimità del 10 agosto. Ecco spiegato il nome del fenomeno, legato a quello del santo.

C’è un  momento ideale per osservare le Perseidi

Il dottor Masi suggerisce di osservare le Perseidi nella seconda parte della notte… “poiché la Terra in questa fase viaggia verso le polveri cometarie – da cui scaturiscono le meteore – ed è come osservarle dal “parabrezza”, anziché dal lunotto posteriore”

Resta il fatto che il loro fascino colpisce sempre noi umani… Affascina soprattutto i sognatori che affidano alla stella cadente visualizzata la realizzazione di un desiderio personale, segreto. Che poi si avveri o meno…beh, chi lo può dire?!?

Ma questa è un’altra storia!

Flora Crosara

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