Liberiamoci dai pensieri sporchi
Dante descrive l’architettura dell’inferno come composta di cerchi sempre più vicini l’uno all’altro. E cosa finisce nell’inferno? Tutte le nostre azioni immorali, i pensieri sporchi, i peccati e le immagini più disgustose. Quindi si potrebbe paragonare a quell’inferno il nostro intestino ed entrambi ad una vera e propria fogna in grado di trasportare e di eliminare tutto ciò che di “sporco” abita dentro di noi: fisico, ma anche e soprattutto psichico ed emotivo.
In chi soffre di colite, gli attacchi di diarrea possono rappresentare il sostituto di una ideorrea (pensieri che si accavallano e corrono in modo vorticoso nella testa) o il ricordo di un’azione ritenuta inaccettabile per “l’igiene mentale “. Ed ecco che ci si avvicina così al parallelismo psicosomatico tra l’intestino e un altro organo che svolge funzioni analoghe: il cervello.
La scienza moderna ci conferma questa somiglianza: le anse intestinali sono abitate e quindi mosse da tantissime cellule neuronali. Ecco come i due organi si alternano dunque nello svolgere la stessa funzione: liberarci da ciò che riteniamo spazzatura e indecenza.
Maura Luperto
2 Comments
MONICA BRUNETTINI
Un altro invito a riflettere su noi stessi, grazie
Romina Godino
Quanto è vero. Grazie mille per queste preziose osservazioni!