Genitori: Il lato oscuro
Come anticipato sul precedente editoriale A tutte le Mamme del mondo, oggi vi presento il lato oscuro, fatto di dolore e sangue, di quelle creature che non meritano l’appellativo di genitore o famiglia.
Celebrare il bello è importante ma anche ricordare che esiste il rovescio della medaglia è fondamentale per migliorarci.
Iniziamo:
URLA
A: Perché mi ha abbandonato?
Perché sono solo un oggetto per lei?
Perché mi ha messo al mondo, se dopo si è dimenticata di me?
Perché io dovrei soffrire per colpa sua, avrei preferito non nascere!
La odio!
Il suono di uno schiaffo rimbomba nell’aria.
A: Perché mi hai colpito?
B: Sei un idiota!
A: Perché?
B: Non devi mai più dire di desiderare di non essere mai nato.
Se tu non fossi esistito molte persone oggi sarebbero tristi.
La tua esistenza è importante.
A: Se io morissi non si accorgerebbe nessuno della mia assenza.
Io non sono nulla.
Un pugno e un tonfo si sentono.
B: E io chi sono?
STUPIDO!
Non pensi che a me mancheresti?
A: Io…non…
B: Sei così impegnato a guardare al passato e a restare immerso nel tuo dolore che non riesci a sentire il calore che ti circonda.
Non vedi le persone che ti amano.
Singhiozzi.
A: Scusa…scusami…io…io sono un vero idiota.
Ti ho fatto soffrire così tanto…scusami.
I singhiozzi raddoppiano, le braccia si aggrappano alle schiene.
B: Stupido… il mio stupido… Ti amo.
A: Anche io ti amo… Grazie.
I singhiozzi si trasformano in qualcosa di dolce.
MADRE SAI?
Madre sai
quanto dolore
mi hai provocato?
Tu non mi volevi
ma mi hai tenuto
lo stesso
facendomi del male
in ogni momento
a te concesso.
Mai un abbraccio.
Mai un ti voglio bene.
Mai mio figlio.
Mai un bravo ragazzo.
Mi hai trattato
come spazzatura
sempre più male accetta
ogni giorno che passava.
Io sempre più triste.
Io sempre più invidioso.
Io sempre più arrabbiato.
Madre sai
quanto ti ho odiata
ma quanto
desideravo
una tua parola
di dolcezza?
Madre sai
che quando mi hai cacciato
di casa
sono stato così male
da voler morire?
…
Madre sai
che ora sono libero?
Cacciandomi
mi hai salvato,
lontano da te
ho conosciuto l’amore,
la gentilezza.
Sai madre
ora so cos’è la vita
e non la sprecherò.
Quella vita
che mi hai dato
anche se disprezzata
per me ora è preziosa.
La userò
per aiutare gli altri,
per aiutare madri
come te
a non fare il tuo errore,
ad aiutare bimbi
come me
a non soffrire
e trovare un posto
da chiamare casa.
Madre sai
ora non ti odio più
ma ti sono grato
per avermi insegnato
ciò che vuol dire
non essere genitore.
Grazie.
IN QUELLA STANZA
Bloccata in quell’angolo
circondata da innumerevoli mostri
mi dispero nell’orrore
di ciò che mi circonda.
I mostri
in quella stanza
sono i miei aguzzini,
la mia famiglia!
Chi mi dovrebbe amare
mi sta distruggendo,
non più una bambina
ma un oggetto
con cui divertirsi.
Il buio è un compagno costante
in quella stanza,
la luce porta un nuovo incubo.
Ora il buio è diventato perenne
dandomi finalmente la pace.
L’ULTIMA VIA
Le mie gambe
ripercorrono quella via
abbandonata
in una notte d’agosto
in cui tutto cambiò,
tutto lasciai.
La mia fuga iniziò
da questa via
che ripercorro oggi
per porgere l’ultimo saluto
a te mostruoso padre mio.
Ritorno a quella casa odiata
per dirti addio,
per assicurarmi
che te ne sei andato
per davvero.
Quest’oggi non verserò lacrime
per te,
ne ho versate anche troppe
in passato a causa tua.
Niente è cambiato
lungo questa via
è tutto come lasciai,
tranne me,
tranne te.
L’ultimo addio
per poi lasciarmi
dietro questa via,
sta volta per sempre.
2 Comments
Liviana Scuncia
Grazie molto coinvolgente ✨🙏
Chiara Munaro
Grazie a te per l’apprezzamento 😊