Giornata internazionale della macchina per scrivere
Giornata Internazionale della Macchina per Scrivere…
Il 23 giugno il mio calendario…indica la giornata internazionale della macchina da scrivere…
Scopriamola…o riscopriamola insieme
La storia – giornata internazionale macchina per scrivere
In Italia nacque l’antenata della machina per scrivere, infatti, nella Repubblica di Venezia, il tipografo Francesco Rampazetto usava caratteri in rilievo per scrivere.
Il papà della macchina per scrivere fu Sholes, in America, con l’aiuto dello stampatore Samuel W. Soule e del meccanico Carlos S. Glidden i quali, partendo e perfezionando un progetto di Henry Mill del 1714 arrivarono a questa straordinaria invenzione.
Christopher Latham Sholes, direttore di un giornale di Milwaukee, confermò il brevetto della “Typewriting machine” (macchina da scrivere) nel 1868.
Da quel momento l’evoluzione della macchina per scrivere continuò fino all’invenzione del pc, che purtroppo segnò il termine di questa ingegnosa invenzione.
Quando si usava la macchina per scrivere
Immagino che le persone nate tra gli anni ’60 e ’70 l’ abbiano utilizzata e che i nostri ragazzi la considerino ormai un oggetto preistorico, di quelli che si vedono quando si va al museo.
L’ho usata con tutte e dieci le dita come prevedeva il corso di dattilografia che ho frequentato nel periodo scolastico.
La utilizzavo in ufficio e a casa, magari con la carta a carbone, per ottenere due copie del lavoro di scrittura svolto.
La sua immagine viene associata agli scrittori, oltre agli impiegati con mansioni d’ufficio, proprio per la poesia che in essa è contenuta.
Com’era la macchina per scrivere
La macchina da scrivere “a nastro” su cui mi esercitavo per prendere velocità, aveva caratteristiche uniche. Rispetto alle successive meccaniche che uscirono dopo, molto più morbide, per usare quella “vecchia versione di macchina per scrivere”, bisognava schiacciare bene allo scopo di imprimere le lettere sul foglio. Che fatica…ma…che sorpresa, ogni parola era speciale e diversa. Con un chiaro-scuro dovuto alla differente pressione a cui il tasto veniva sottoposto, oppure in base a quanto il nastro risultava consumato o dai difetti che le lettere avevano a causa dell’usura, si ottenevano risultati originali.
Potrei azzardare che ogni macchina da scrivere aveva una grafia sua “personale”. Ricordo che in alcuni film gialli il colpevole fu scoperto proprio per i segni distintivi di questo oggetto unico e personalizzato.
Cosa evoca la macchina per scrivere nella giornata internazionale della macchina per scrivere…la risposta è poesia
Gli scrittori, una volta realizzate le bozze scritte a mano, le riportavano sul dattiloscritto per sottoporle all’editore…
Immaginate lo scrittore chino in mezzo ai suoi fogli e con le maniche arrotolate, intento sulla sua macchina da scrivere? Magari quella dell’Olivetti….
Conoscerete tutti la storia di quella grande azienda, è stato fatto anche un bel film.
Al giorno d’oggi si tratta di un gruppo retail specializzato in big data, una multinazionale con sede a Ivrea (To), che ha al proprio interno una grande e nota azienda di telecomunicazioni e 5G.
Propone ancora alle piccole, medie imprese e grandi aziende soluzioni digitali per aiutare il lavoro d’ufficio con prodotti pensati nel rispetto dell’ambiente con nuove tecnologie.
Esiste una storia conosciuta in tutto il mondo
Attualmente, la città di Ivrea, dove tutto ebbe inizio 110 anni or sono, è la protagonista storica di questo. Questa città entra nella “World Heritage List” dell’UNESCO per la moderna visione della relazione tra industria e architettura sviluppatasi tra gli anni 30 e 60 del secolo scorso.
La ditta di allora fu riconosciuta per le macchine per ufficio e i personal computer, quando furono lanciati sul mercato.
Ora di quel percorso esiste un sito rivolto a chi è alla ricerca delle origini della Olivetti.
https://www.storiaolivetti.it/tema/storia-aziendale/
Da questo sito vi lascio alcune informazioni:
Un’azienda di fronte alle grandi mutazioni
Costituita nel 1908 come “prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere”, fin dagli inizi l’Olivetti si distingue per l’attenzione alla tecnologia e all’innovazione, la cura del design, la presenza internazionale, la sensibilità verso gli aspetti sociali del lavoro.
Questi caratteri sono impressi dal fondatore Camillo Olivetti e dal figlio Adriano, che trasforma l’azienda familiare in un moderno gruppo industriale.
…fonte https://www.storiaolivetti.it/tema/storia-aziendale/
Le aziende produttrici oggi, devono mettere in moto tutte le cautele per produrre e offrire servizi con attenzione all’ambiente, al sociale e alla governance che dà la misura della sostenibilità delle azioni intraprese- come da criteri ESG – acronimo di Environmental (ambiente), Social (società) e Governance.
Tali criteri suggeriscono alle aziende virtuose di rientrare in certi canoni per le proprie scelte e investimenti. Le aziende esg, mettono come priorità l’ambiente, il sociale e la governance, ovvero l’ attenzione a certi temi.
Vi chiedo e mi chiedo, quali erano gli aspetti sociali del lavoro cari a Olivetti? Sono coerenti con il sociale di oggi…come ora lo intendiamo? La priorità di una ditta continua a essere la salvaguardia della salute, del benessere fisico e psicologico dei lavoratori, delle famiglie e dei gruppi di persone?
2 Comments
Flora Crosara
Uno strumento prezioso… Una delle molte invenzioni e scoperte dell’età “moderna” che hanno migliorato la vita dell’uomo. Io scrissi la testi di laurea con una Olivetti come quella dell’immagine. Serate intere a battere sui tasti, per produrre un buon lavoro da portate in copisteria e farlo rilegare. Una grande conquista. Tanti ricordi che questa pagina ha fatto riaffiorare! Grazie…
Monica
Sì, sono lieta di averne parlato, un oggetto innovativo che ho usato per anni. Bei ricordi…