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Rubrica VIAGGIARE che PASSIONE

Il Mio viaggio in Salento III

Ostuni

la città bianca

Il mio viaggio in Salento III. Ostuni la città bianca, scopriamo insieme perché viene definita ancora oggi così e che cos’è il pumo.

E dopo Lecce eccoci alla scoperta della “città bianca”.

Come già detto in precedenza, mi piacciono parecchio i piccoli centri antichi e Ostuni è uno di questi, un po’ nell’entroterra adagiato su una collina circondata da ulivi millenari ma da cui si può ancora vedere il mare e sentirne il suo profumo.

Parlare con la gente del posto

Dialogare con la gente del posto, ti porta a scoprire cose molto interessanti

Il mio viaggio in Salento III Vicoletti di OstuniCi siamo fermati ad un’area camper ai piedi del centro abitato e guardando verso l’alto, mi aveva colpito il colore bianco che le conferisce l’appellativo di “città bianca”.

La mia curiosità, mi ha spinto a parlare con un ragazzo che lavorava li chiedendogli il perchè di quel colore.

Mi disse che 2 erano le teorie: la prima (quella che poi ho trovato citata più spesso anche su internet) che in passato gli abitanti dipinsero le case di quel colore, per abbagliare i nemici che dal mare volevano attaccarla mentre la seconda, afferma che, all’incirca nel 1300 durante un’epidemia di peste, gli abitanti fossero stati costretti dal “sindaco” a dipingere le proprie case con la calce viva (che si pensava disinfettasse) per proteggersi dalla malattia. 

Mi disse inoltre che, ancora oggi gli abitanti si attenevano a quella colorazione e tutto a spesse proprie per mantenere la particolarità del paesino e renderlo così unico nel suo genere.

Vie tortuose e impegnative

la salita verso il centro è stata piuttosto impegnativa

Il mio viaggio in Salento III negozietto artigianaleIl paese, arroccato sulla collina, con case spesso sovrapposte, danno all’apparenza un aspetto disordinato.

Il tutto conferisce al piccolo paese un aspetto molto pittoresco con le varie botteghe di souvenir, più o meno artigianali che cingono le viuzze al pian terreno.

La sfacchinata in salita, ci ha fatto meritare una pausa granita (naturalmente al latte di mandorla) nella piazzetta principale davanti alla chiesa principale.

La cattedrale

Dedicata a S. Maria assunta

Mentre mi gustavo la granita nella piccola piazzetta, ho potuto godere della vista della cattedrale di Ostuni.

In stile gotico, con grande rosone, mi ha colpito particolarmente perché

Il mio viaggio in Salento III Cattedrale di Ostuni internoprima d’ora non avevo mai visto una chiese con uno stile del genere (di solito, sono abituata a chiese barocche o al massimo in stile classico e le riconosco in modo facile).

L’interno, presenta decorazioni più tarde rispetto al gotico della facciata, che appare modesto e scarno, e molto più ricchi in stucchi e dorature. 

Il mio viaggio in Salento III

Artigianato

Il pumo

decorazione tipica di Ostuni

La mia passione per le calamite, mi ha portato a comprare l’ennesimo souvenir.

Ma non la solita cosina commerciale, bensì (visto che amo l’artigianato e le cose tipiche) un pumo. Lo potete trovare un po’ ovunque sia nei negozi che nel paese (ho poi scoperto che è tipico di tutta la Puglia ma questo paese ne ha fatto un vero e proprio simbolo). Così, mi sono fermata in un negozio di souvenir il cui cartello parlava di questo oggetto descrivendolo come caratteristico di Ostuni. Incuriosita, ho chiesto alla gentile proprietaria di cosa si trattava e lei mia risposto che era un oggetto portafortuna tradizionale.

Principalmente realizzati in ceramica, in passato si trovavano ovunque sui cornicioni dei balconi, a terra vicino alla case.

Ma la collocazione più consona come da trazione é sull’uscio, perché il pumo, un bocciolo di fiore di acanto, rappresenta una nuova vita che sta per nascere.

Quindi, è da sempre un augurio di prosperità e ricchezza per la famiglia che abitava la casa.

E voi cosa ne pensate di Ostuni?

Scrivetelo nei commenti.

Romina Godino

Persona creativa in tutto, ama condividere le proprie conoscenze, esperienze, passioni e riflessioni sui grandi temi della vita attraverso la scrittura. Scrivere per lei, oltre ad essere uno sfogo personale e un valido strumento attraverso il quale si può confrontare con il mondo esterno.

2 Comments

  • Monica Monica

    Grazie Romina, il tuo viaggio itinerante mi ha fatto venire molta voglia di andarci. Dovrei avere almeno 15 giorni consecutivi a disposizione per poterlo fare…bellissimi posti!

    • Romina Godino

      Ne sono davvero felice. Essendo persona curiosa per natura, cerco sempre di prendere il meglio da ogni situazione anche dai viaggi. Parlando con le persone del posto non hai idea di quante cose interessanti si possono scoprire. Grazie di avermi letto.

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