LA RIFLESSOLOGIA FACCIALE ITALIANA
La riflessologia facciale italiana DIEN CHAN ZONE, una tecnica nata in Oriente ma rielaborata in Italia.
Quando ho esperimentato su me stessa questa tecnica (per un forte raffreddore), grazie ad una cara amica che mi aveva trattato ne sono rimasta subito entusiasta perchè ho constatato che facendo il trattamento da lei indicatomi per qualche giorno sono guarita.
Così, ho deciso di approfondire la conoscenza della riflessologia facciale DIEN CHAN ZONE.
È la più giovane delle riflessologie (si studia e si pratica in Italia dal 1990).
Nasce in Oriente, ma viene rielaborata nella nostra nazione.
Lo scopo della riflessologia facciale, come quello di tutte le tecniche olistiche, è di portare il corpo in omeostasi (cioè in uno stato di benessere ed equilibrio).
Sul viso, si lavorano gli organi di senso (occhi, bocca naso, occhi e orecchie) sia direttamente che come zone riflesse corrispondente a organi interni.
La Storia
Bui Quoc Chau, appassionato di riflessologia riprese una tradizione millenaria del suo popolo: quella di trattarsi il viso
Dopo la guerra in Vietnam, insieme ad un equipe di medici agopunturi, curò con successo i reduci usando i primi punti sul viso.
Ma si rese conto che non essendo medico, non poteva eseguirla con aghi.
Così, la porto in superficie.
In seguito per 5 anni, lavorò in centri di recupero per tossicodipendenti trovando 633 punti.
Nel 1980, disegna la prima mappa per analogia (concetto secondo cui ogni parte del corpo è simile ad un’altra es. orecchio/rene). In seguito, disegna le altre 20 mappe.
La riflessologia facciale si trasforma
dall’ago, si passa alla superfice
DIEN :Viso; CHAM: ago;
CHAN: stimolo ZONE
Beatrice Moricoli, allieva diretta della scuola vietnamita, porta la tecnica in Italia su autorizzazione di Bui Quoc Chau
Adattarla all’occidente
Dopo varie ricerche e sperimentazioni, la rende più consona ai costumi occidentali
Prima di tutto, non si trattano più i singoli punti ma zone più ampie e le altre differenze sono:
TECNICA VIETNAMITA | TECNICA ITALIANA | |
Tempo | pochi minuti (perché è più dolorosa) | dai 20 ai 60 minuti; |
Posizione | il ricevente è sempre seduto; | Seduto, in piedi o sdraiato (a seconda se è un protocollo o un pronto soccorso); |
Luogo | ospedale | luogo confortevole |
La nascita della scuola
di riflessologia facciale DIEN CHAN ZONE
Per insegnare la nuova tecnica Beatrice fonda, e dirige dal 1990 la Scuola Italiana di Riflessologia Facciale Applica (SIRFA) che con il passare del tempo e il numero di allievi in aumento diventa nel 2012 l‘Accademia Internazionale di Riflessologia Facciale Italiana (AIRFI) con sede principale a Milano.
Ma perché il viso?
- È più sensibile: come tutte le estremità del corpo, è ricca di terminazioni nervose;
- È a portata di mano: è più facile auto trattarsi;
- È alla portata di tutti;
- Ha più possibilità: avendo più mappe in parti differenti del viso per ogni apparato.
Da riflessologia del viso
a multiriflrssologia
Lo stesso Bui Quoc, inventata la multiriflrssologia
Con appositi strumenti si può riportare su tutto il corpo con intenzione (ovvero pensando all’organo che si vuole trattare).
Questo, in virtù del fatto che il macrocosmo è nel microcosmo (cioè ogni cellula ha memoria di tutte le cellule del corpo) ma anche per analogia di forma (es. polso/caviglia).
Funzionamento
È principalmente a livello fisico; lo stimolo passa dalla zona periferica a quella interna attraverso il sistema nervoso centrale.
Grazie al lavoro di ricerca di Beatrice, è diventata una tecnica vibrazionale molto potente
Nel momento del trattamento, la relazione tra terapeuta e ricevente diventa un’unica cosa, permettendo così l’attivazione dell’auto guarigione (poiché l’energia va dove deve).
Inoltre, s’insegna alle persone a prendersi cura di sé con le proprie mani.
Per questo, il motto del fondatore vietnamita è “Tutto dipende“
Autotrttamenti e
Trattamenti semplificati
Un piccolo aiuto per il vostro benessere
I trattamenti che vi propongo,si possono fare ovunque, per pochi minuti al giorno in completa autonomia.
Raffreddore:
Massaggiare il naso dal basso verso l’alto, le sopracciglia e sotto l’occhio (passare e infine il dito davanti all’orecchio).
Mal di testa:
sulla fronte, in mezzo ai due occhi (volendo allargarsi fino all’attaccatura dei capelli) oppure sulle tempie;
Dolori cervicali:
sfregare dietro il collo (con le 2 mani dal centro venendo avanti sulle clavicole);
Torcicollo
Chiudere le mani a pugno (con il pollice dentro) e fare roteare i polsi.
Un ringraziamento particolare va a
Beatrice Moricoli
per il tempo che mi ha dedicato per la stesura della bozza e per il permesso ricevuto per l’utilizzo di alcune foto tratte dal sito ufficiale dell’accademia.