Storia

La storia delle Mudra un viaggio nel lontano passato

Il linguaggio

segreto delle mani

La storia delle Mudra, un linguaggio segreto. Le mani non sono solo gesti: scopri come sono diventate ponte tra corpo, mente e spirito   

Nel vasto universo delle discipline olistiche, a volte si compiono scoperte che cambiano il modo di percepire il benessere. Durante il mio percorso nella scuola triennale di riflessologia plantare, ho avuto l’opportunità di affiancare alla pratica tradizionale diverse tecniche complementari. Ed è proprio in questo contesto che ho incrociato le mudra, gesti antichi e potenti che ho provato in prima persona, rimanendo colpita dai loro innegabili benefici. Ma qual è l’origine di questi movimenti carichi di significato? Questa è la loro interessante storia.

Il respiro dell’anima

come le mudra hanno plasmato la spiritualità

e la salute umana

Ti sei mai chiesto perché, durante una meditazione o una pratica di yoga, le nostre mani assumono posizioni così precise e talvolta inusuali? Non si tratta di semplici gesti. Quelli che appaiono come movimenti discreti e silenziosi, sono in realtà la manifestazione di un linguaggio antico, profondo e universale: le Mudra.

La mano, l’energia

una storia antichissima

Più di semplici posture delle mani, le mudra sono considerate un ponte tra il corpo fisico, la mente e lo spirito, un’eredità che attraversa millenni di storia e culture. La loro potenza risiede nella capacità di incanalare l’energia vitale, o “prana”, influenzando il nostro benessere a livelli che la scienza moderna sta solo iniziando a comprendere.

Dalle civiltà della valle dell’Indo ai Veda

i primi sussurri

di un’arte sacra

Viaggio nella storia delle Mudra Mappa dell'Indo meridionale con il fiume, i villaggi alcuni personaggi ed in alto il budda che medita a gambe incrociate con le mani in mudra

Le origini delle mudra sono avvolte nel mistero, ma le loro tracce più antiche ci conducono alle affascinanti civiltà pre-ariane della Valle dell’Indo, risalenti a oltre 5000 anni fa. Le statuette ritrovate a Mohenjo-Daro e Harappa mostrano figure in pose meditative, con le mani che assumono configurazioni che richiamano in modo sorprendente le mudra che conosciamo oggi. Questo ci suggerisce che l’uso di questi gesti fosse già parte integrante delle pratiche spirituali e ritualistiche di quelle antiche popolazioni.

Con l’arrivo dei Veda, i testi sacri che costituiscono la base dell’induismo, le mudra iniziano a essere codificate. Le Upanishad e altri testi vedici le descrivono non solo come gesti di preghiera, ma anche come potenti strumenti per la meditazione e il controllo del respiro (pranayama). È in questo periodo che si consolida il loro ruolo nel convogliare l’energia divina e nel purificare il corpo sottile, il “corpo energetico” che, secondo la filosofia indiana, avvolge il nostro corpo fisico. L’uso delle mudra si legò indissolubilmente ai rituali, alla recitazione dei mantra e alle cerimonie sacre, diventando un elemento fondamentale del culto e della vita spirituale.

L’alba dello Yoga e

la fioritura

di un’arte complessa

La vera e propria fioritura delle mudra, così come le conosciamo, avvenne con l’evoluzione dello Yoga. Testi fondamentali come la Hatha Yoga Pradipika e la Gheranda Samhita non si limitano a menzionare le mudra, ma le descrivono in modo dettagliato, classificandole e spiegandone gli effetti specifici. Qui le mudra vengono definite come “bandha” (sigilli) che intrappolano il prana all’interno del corpo, impedendone la dispersione e facilitando il risveglio della kundalini, l’energia serpentina che giace dormiente alla base della colonna vertebrale.

In questa fase, le mudra non sono più solo gesti rituali, ma diventano un pilastro della pratica yogica, utilizzate per bilanciare i chakra, i centri energetici del corpo, e per influenzare lo stato della mente. La loro esecuzione divenne un’arte precisa, che richiedeva consapevolezza e concentrazione. Il loro uso si diffuse in tutta l’India settentrionale e meridionale, dal Kerala all’Himalaya, diventando un elemento imprescindibile per i sadhu e gli yogin che cercavano l’illuminazione.

Un legame indissolubile

Mudra, Ayurveda

e i cinque elementi

Viaggio nella storia delle Mudra Mano che fa la mudra (tipo ok) con incenso fumante, pianta, piattini di spezie, cristallo di quarzo ialino e candela accesa. La profonda connessione tra le mudra e l’Ayurveda, l’antica scienza della vita indiana, è un aspetto cruciale della loro storia. L’Ayurveda si basa sul concetto che il corpo umano è composto dai cinque elementi fondamentali: terra (prithvi), acqua (jal), fuoco (agni), aria (vayu) e etere (akasha). Ogni dito della mano è associato a uno di questi elementi: il pollice al fuoco, l’indice all’aria, il medio all’etere, l’anulare alla terra e il mignolo all’acqua.

Viaggio nella storia delle Mudra Stanza con lettino da massggio, una massagiatri e in sovraimpressione i 5 elementi come simboli dell'ayurveda. Secondo l’Ayurveda, la malattia e il malessere sono il risultato di uno squilibrio di questi elementi nel corpo. Le mudra, attraverso la pressione e il contatto tra le dita, agiscono per ripristinare questo equilibrio. Ogni mudra crea un “circuito” energetico che convoglia il prana in modo specifico, influenzando il flusso di energia e riarmonizzando i dosha (Vata, Pitta, Kapha), le tre energie biologiche che regolano le funzioni corporee. Questo legame intrinseco tra le mudra e la medicina tradizionale indiana ne ha consolidato il ruolo non solo spirituale, ma anche terapeutico. La loro applicazione è diventata un’arte curativa, trasmessa di maestro in discepolo per generazioni.

Oltre i confini dell’India

la diffusione

di un’arte universale

L’influenza delle mudra non si è limitata al subcontinente indiano. Con la diffusione del buddhismo, i gesti delle mani hanno attraversato l’Asia, arrivando in Tibet, Cina, Giappone e Sud-est asiatico. Nelle tradizioni buddiste, ogni mudra assume un significato iconografico preciso, rappresentando le qualità e le azioni di divinità e bodhisattva. Le mudra di Buddha non sono casuali: la Bhumisparsha Mudra (il gesto della “presa della terra”) di Siddharta Gautama è un simbolo del suo risveglio, mentre la Dharmachakra Mudra (il gesto della “ruota del Dharma”) rappresenta l’inizio del suo insegnamento.

In Giappone, le mudra sono diventate parte integrante delle pratiche esoteriche del buddismo Shingon e Tendai, dove vengono utilizzate nei rituali (kuji-in) per evocare divinità e ottenere poteri spirituali. Anche nel Taoismo e nel Kung Fu cinese, le mudra sono state adottate per incanalare l’energia e rafforzare il corpo e la mente. Questo viaggio attraverso le culture testimonia la loro natura universale e la loro capacità di adattarsi a contesti diversi, mantenendo intatta la loro essenza di strumenti per la crescita interiore.

Le mudra oggi

Riscoperte e integrate nel mondo moderno

Viaggio nella storia delle Mudra Persona che incrocia a gambe incrociate con le mani in mudra con sullo sfondo fiori di loto e buddaNel XXI secolo, le mudra stanno vivendo una vera e propria rinascita. La crescente popolarità dello yoga e della meditazione in Occidente ha riacceso l’interesse per queste antiche pratiche. Non sono più viste solo come gesti esoterici, ma come strumenti pratici e accessibili per gestire lo stress, migliorare la concentrazione e promuovere il benessere psicofisico.

Scienziati e medici stanno iniziando a studiare gli effetti delle mudra sul sistema nervoso e sul flusso sanguigno, cercando di comprendere come questi semplici gesti possano influenzare la nostra fisiologia. Molti insegnanti di yoga le integrano nelle loro lezioni, incoraggiando gli studenti a utilizzarle per approfondire la loro pratica meditativa e a connettersi in modo più profondo con se stessi. Le mudra sono diventate un ponte tra l’antica saggezza orientale e le esigenze del mondo moderno, un modo per rallentare, ascoltare il proprio corpo e trovare un momento di pace nella frenesia della vita quotidiana.

Cosa c’è in una mano?

La storia delle mudra è un racconto affascinante che ci parla di un sapere millenario, tramandato attraverso i secoli. Dal misticismo delle antiche civiltà della Valle dell’Indo alla loro integrazione nelle pratiche moderne di benessere, le mudra hanno sempre rappresentato un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra il gesto e il suo significato più profondo. Sono un promemoria silenzioso che il potere di guarire e di connettersi con il nostro sé più autentico risiede, letteralmente, nelle nostre mani.

Nel prossimo articolo, ci immergeremo nel significato e nell’applicazione pratica di alcune delle mudra più importanti, esplorando come ogni singolo gesto possa influenzare specifiche aree della nostra vita e della nostra salute.

Ogni gesto, ogni posizione nel vasto universo della meditazione racchiude una storia e un potenziale. Abbiamo solo sfiorato la superficie di quanto le nostre mani possano esprimere e influenzare il nostro stato interiore. Se la curiosità vi spinge a saperne di più, non mancate il nostro prossimo articolo, dove sveleremo i segreti di alcune delle più potenti mudra.

E tu, sei pronto a scoprire il potere che si nasconde nelle tue mani? Scrivilo nei commenti.

Romina Godino    

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Romina Godino

Sono un'anima profondamente creativa, e la mia vita è dedicata all'arte, dalle parole ai disegni, fino alla creazione di gioielli. Gestisco questo blog per condividere le mie passioni, i miei pensieri più intimi e le mie idee con tutti voi, invitandovi a esplorare le 1000 sfaccettature del mondo, insieme a me.

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