Momento Poesia: Corpo odiato
Buongiorno a tutti.
Iniziano com una poesia poi vi spiego:
CORPO ODIATO
Intrappolata.
Sono rinchiusa
in un corpo odiato.
Prigioniera.
Non m’appartiene
Lo specchio nemico
mi fissa
ricordandomi quanto faccio schifo,
quanto sia grassa.
La voce della gente
riecheggia in testa,
quelle voci dicono
che son magra,
che son bella!
Bugiardi!
Sono un mostro di grasso.
Non mangio,
non devo farlo,
devo dimagrire.
Ho fame,
mangio per non svenire,
non riesco a fermarmi.
No!
Cosa ho fatto?
Devo liberarmi di quel cibo
che ho ingurgitato!
Nonostante tutti i miei sforzi
quel maledetto specchio
ride ancora di me,
ma allora perché
i miei vestiti sono enormi?
Perché ora mi sento
così debole,
così male?
No, non volevo questo!
Aiutatemi!
È troppo tardi!?
…
Il buio pesa su me,
non posso più andare avanti.
…
Una luce si fa’ strada,
vedo una ragazza,
allunga la mano verso me,
sorride incoraggiante,
la seguo.
Mi mostra il mio corpo,
come l’ho ridotto,
uno scheletro
con ancora la pelle attaccata
questa è l’unica risposta
che posso dare a quell’immagine.
Ora vedo la verità,
io ero bella,
non c’era niente
di sbagliato nel mio corpo,
era la mia testa
che non andava.
Ho capito il mio errore,
devo riprendere in mano la mia vita.
Un passo alla volta
lotterò per tornare a vivere,
non mi affiderò più a quei maledetti social,
porrò la mia fiducia nelle persone
che mi sono state vicine fin qui,
a quelle voci che dicevano la verità.
Un gradino alla volta
io c’è là farò!
Non so se avete capito di cosa voglio parlare.
Tutti noi sappiamo o almeno abbiamo sentito parlare dei disturbi alimentari.
In molti sottovalutano queste patologie distruttive su tutti i punti di vista, sia fisico, sia mentale.
Soffrire di questi disturbi alimentari sconvolge la vita limitando le proprie capacità relazionali, lavorative e sociali.
L’esistenza si concentra sul cibo e sulla paura di ingrassare, le banalità si trasformano in ostacoli che generano ansia e paura.
Le persone con questi disturbi non si rendono conto di avere un problema, così come le persone che le circondano perché difficili da individuare se non si arriva alla magrezza eccessiva.
Non sono un’esperta, sia chiaro, ne una psicologa, ma il malessere causato dal non accettarsi lo posso capire bene.
Questa società non aiuta le persone a vivere libere da quei pensieri autodistruttivi sul proprio corpo che portano a farsi del male.
Avremmo bisogno di smetterla di farci influenzare da quello che gli altri dicono di negativo, la cattiveria non è un cibo pregiato, è un veleno!
Dobbiamo imparare a prenderci cura della nostra mente e della nostra anima e a volerci bene, non per come siamo fisicamente, ma per chi siamo.
Siate felici e lasciate stare le negatività che uccidono.