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La bellezza
Spiritualità

LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO

La bellezza salverà il mondo.

C’era una volta, in un inverno freddissimo, un uccellino che volava su un campo innevato. Avendo le zampette piene di neve cercava un posto su cui appoggiarsi. Dall’alto sembrava che tutto fosse ricoperto di neve. Scendendo più in basso, però, si accorse che c’era una pietra che ne era priva.
Allora l’uccellino si avvicinò e chiese al sasso: “Scusami, sono infreddolito e ho le zampette piene di neve, posso poggiarmi su di te per qualche istante?” Il sasso lo guardò e subito disse “Ma certo!”. L’uccellino si posò, si asciugò le zampette e dopo qualche minuto riprese il viaggio.
Nel ripartire disse alla pietra: “Grazie, sei stato veramente gentile, eri l’unico su cui potevo poggiarmi. Ti sarò sempre debitore”. Ma il sasso rispose: “Grazie a te! Ora non mi chiederò più che ci sto a fare”.

Perchè ho messo questa bella storiella? Cosa c’entra con l’argomento religione-spiritualità? Forse a volte ci chiediamo quale contributo possiamo dare noi, nel nostro piccolo, per un mondo migliore. Misuriamo il termine “contributo” nell’ordine della “quantità”, ma se riusciamo ad entrare nello “spirituale”, cioè oltre i sensi e la materia, allora la visione cambia.

Ecco quello che questa bella favoletta mi fa pensare: ognuno di noi ha un suo ruolo in questa vita, non solo in funzione di se stesso, ma in rapporto alla società in cui vive, e ciascuno può e deve recitare la propria parte in questa grande commedia della vita. Non è importante avere un ruolo cosiddetto importante, ma recitare bene la propria parte, perché anche il pezzo più piccolo del puzzle contribuisce alla realizzazione del tutto, nella sicurezza che comunque il ruolo più importante non è degli attori, ma del Regista.

E’ con questo spirito che anche i nostri editoriali acquistano un valore, non tanto perchè ci permettono di metterci in mostra, ma perchè sono un’opportunità di rendere un servizio. Sono un bicchiere di acqua fresca di fonte in mezzo al sudiciume sociale a cui stiamo assistendo. Il parlare di valori, di Verità, di Bellezza solleva il nostro spirito e contribuisce al cambiamento, ci immerge fin da ora in quell’età dell’Oro che non è solo nel futuro, ma già presente dentro di noi. Come descrive molto bene il poeta Kahlil Gibran :

Il poeta disse: “Parlaci della bellezza”. E lui rispose: ”Dove cercherete e come scoprirete la Bellezza se essa stessa non vi è di sentiero e di guida? E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso? Perché la Bellezza non rispecchia bisogni insoddisfatti, non è un bisogno, ma un’estasi; non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa, ma piuttosto un cuore bruciante e un’anima incantata. Non è l’immagine che vorreste vedere, né il canto che vorreste udire, ma piuttosto un’immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate. La Bellezza è un giardino perennemente in fiore ed uno stormo di angeli eternamente in volo; è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro. Ma voi siete la vita e siete il velo. La Bellezza è eternità che si contempla in uno specchio. Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio”.

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