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Guido Mendogni autore mEditiamo.eu
Storie di Vita

Capitoli di un Grande Disegno – Autobiografia di Guido Mendogni

Non vorrei parlare di date e di episodi vari, ma di ciò che più ha inciso nella mia vita: capitoli di un Grande Disegno che via via si svolge e che osservo sia come come attore che come spettatore.

E’ indubbio che fin dalla nascita ho avuto una predisposizione per voler conoscere sempre di più; le spiegazioni che mi venivano date non mia accontentavano. Per me è scontata la realtà della reincarnazione: ci portiamo dietro ciò che nelle vite precedenti non si è compiuto. Assieme alla sete di conoscenza anche una predisposizione ad un amore totale, ad una apertura quindi verso la vita e verso gli altri in un atteggiamento di fiducia. L’ambiente famigliare, sereno e tranquillo, dove l’amore era il collant naturale, era quello che ci voleva per me.

Spinto da queste caratteristiche “ereditate”, a 11 anni eccomi in seminario con l’intenzione di diventare prete, con l’obiettivo di fare del bene agli altri. Con il senno di poi posso dire che l’educazione ricevuta in quell’ambiente era ben lontana dal soddisfare le mie aspirazioni; non solo per l’ambiente freddo ben diverso dal mio ambiente famigliare. Lì il concetto di “amore” era tutt’altro che universale, ma ristretto agli interessi legati alla propria religione. Era comunque un “aperitivo”, dove l’amore veniva comunque descritto come il valore principale. Ma sarebbe bastato un po’ più di esperienza al di fuori delle 4 mura, per allargare i miei orizzonti.

Fu quello che successe una volta ordinato sacerdote, a contatto con la realtà di tutti i giorni con gente “normale”. Ben presto mi accorsi della distanza fra quello che la mia chiesa offriva e quello che invece la popolazione chiedeva. Dopo 8 anni, a 31 anni, chiesi la dispensa, disposto a qualsiasi cosa e difficoltà pur di uscire da una situazione che in coscienza non condividevo. In effetti le difficoltà furono enormi, ma con decisione diedi una svolta alla mia vita.

Il primo obiettivo che raggiunsi fu la laurea in sociologia presso l’Università di Trento. A 32 anni coronai il mio sogno di amore, quello riguardante la mia vita affettiva, sposando Claudia, una ragazza che mi aveva capito e che con me condivideva tutto. Dopo 4 anni arrivò Sara, mia figlia: dopo anni che avevo speso ogni sforzo per il bene dei bambini che mi erano stati affidati nelle parrocchie, finalmente, questa volta, “mia figlia”.

Superammo insieme le difficoltà materiali; intrapresi con coraggio un lavoro che mi diede grosse soddisfazioni economiche che mi permisero una bella casa, con un parco ed una piscina che però non dovevano essere solo per noi, ma condivise. La nostra casa era sempre piena di amici, senza che io guardassi se erano sinceri o no: io ero sincero! Tutto ciò faceva parte del valore dell’”amore”.

Un’altra grande soddisfazione fu quella di poter praticare i miei sport preferiti: tennis, sci, alpinismo; e anche di fare tantissimi viaggi: in Europa, in Asia, in America del nord e del Sud, in Australia, in Africa; ogni volta non solo per godere di spiagge tropicali e di sistemazioni lussuose, ma per allargare i confini delle mie conoscenze, a contatto con ambienti e culture diverse.  

   

Arrrivato a 50 anni, mi accorgevo che le profonde risposte esistenziali sul significato della vita e sui contenuti della parola “amore” mi mancavano. Percepivo il lavoro che svolgevo (consulente finanziario) come qualcosa di sovrapposto alla mia vita; avevo l’esigenza di cercare un livello di “partecipazione interiore” su ciò che facevo. Mi sentivo vuoto, senza speranza di trovare risposte da ciò che avevo imparato da ragazzo e nemmeno dalle mie esperienze successive. Qualcosa mi mancava.

Ma “chi cerca trova, a chi bussa verrà aperto”. La condizione è di sentirne la necessità e di non accontentarsi di briciole che cadono dalla tavola, ma sempre in un atteggiamento di sincerità e di coerenza fra pensiero, parola ed azione.

Quasi per caso mi ritrovai in India, un viaggio intrapreso su indicazione del mio amico medico, con la speranza di trovare ciò che cercavo disperatamente.

E la risposta arrivò, piena e totale. Non una risposta che mi fa dire che “sono arrivato” e che non devo cercare più niente, ma che mi dà il segreto di una pace totale e della serenità interiore, anche se le circostanze esteriori sono molto cambiate, senza le sicurezze esteriori precedenti. Ma non ho più paura su ciò che può accadere “dietro l’angolo”.

Non furono ragionamenti o conclusioni di sillogismi a cambiarmi, ma unicamente l’intervento gratuito del mio Maestro divino, Sathya Sai Baba, nel suo ashram presso Bangalore. Sperimentai cosa vuol dire la frase:”Quando il discepolo è pronto, il Maestro arriva”.

https://www.centroparadesha.it/ude/conoscenza/contenuti/articoli/506-223-la-voce-di-sathya-sai

Per essere abbeverati compiutamente alla fonte della verità e della pace occorre primaditutto avere molta sete. Ecco perché non tutti quelli che colà si recano non hanno gli stessi risultati.

Ciò che mi è restato è l’esperienza di vivere nell’eternità presente, nel qui ed ora, in una dimensione al di fuori del tempo, perché “eternità” non ha rapporti con la dimensione “tempo”.

Mi è impossibile descrivere a parole questa esperienza; essa apertiene alla sfera dell’intuizione e delle emozioni, più che della razionalità.  Potrei comunque dire che il mio Maestro mi ha insegnato a conciliare umanesimo e spiritualità, valori umani e spirituali, mi ha insegnato cosa significa “pienezza di vita”.

Le scoperte della fisica quantistica trovano in questi insegnamenti una strada maestra che si può percorrere per dare un contenuto alla parola “spiritualità”: contenuti che descrivono come elemento principale i “VALORI UMANI”: non un fascio di verità dogmatiche a cui credere, non riti e cerimonie a cui partecipare, non associazioni a cui obbligatoriamente iscriversi, ma semplicemente “valori umani” come il massimo dell’umanesimo autentico e della spiritualità. https://meditiamo.eu/cultura-e-cuore/massimo-impegno-e-massima-liberta-1/

Ed ora, per dare un contenuto al mio valore preferito, l’Amore, scrivo articoli nel Blog mEditiamo.eu in uno spirito di servizio.  https://meditiamo.eu/meditiamo-eu-nel-segno-di-cultura-cuore-chi-siamo/

Ci metto impegno, nella libertà perchè non mi preoccupo dei risultati, questi non mi appartengono, ma sono a disposizione di Colui che è il regista della Vita di ciascuno di noi.

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