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incompiuto
Storie di Vita

L’incompiuto

L’incompiuto…

Da quando siamo nati di tempo ne è trascorso, di spazio ne abbiamo attraversato, di esperienze ne abbiamo vissute, influenzate da scelte nostre ma molte da altri che abbiamo conosciuto durante il nostro cammino.
 

 

A volte la mente torna a vagare tra i ricordi dei luoghi dove si è nati. Un giovane di mezzo secolo, rimasto lì coi suoi genitori, solo per due anni e mezzo perché ritornato al luogo di origine dei suoi genitori. Ricorda quel luogo in una zona in provincia di Messina, dalle parti della Grotta di Polifemo. Era una villetta con alberi e tanto verde, c’era un cane lupo ed era vicino al mare. Poteva rimanere ancora lì ma per una piccola parte di denaro mancante non successe. Il denaro serviva per l’acquisto di una casa. Il papà lo chiese ai suoi che dissero di no. Il datore di lavoro appena lo seppe, gli offrì quel che gli serviva ma lì fu lui a dire di no e seguì la via della casa natia. 

 

Il giovane, ricorda il bambino che fu, l’infanzia che visse con educazione rigorosa, richiami, e qualche ceffone. Il bambino a volte sia in casa che fuori si sentiva spaesato, solo, timido e soffriva di agorafobia. Ciò rimase fino all’adolescenza ed anche all’età adulta. Ricorda che ebbe delle mancanze affettive ma anche materiali, ed il vissuto rimane e influisce sul carattere per buona parte della vita. 

Tra le mancanze materiali ricorda i cani, lo sport, un motorino, un computer. 

 

L’incompiuto…

Gli sarebbe piaciuto avere un cane. Quel che desiderava era un collie pastore scozzese fino ai sei sette anni che non ottenne anche dopo aver pianto tanto. Qualche anno dopo avrebbe desiderato un pastore tedesco ma ottenne nemmeno questo. 

Gli sarebbe piaciuto frequentare un pò di sport e precisamente karate insieme a dei figli di colleghi di lavoro del padre. Era stato il papà stavolta a prendere l’iniziativa, ma la nonna materna fece di tutto per impedire ciò. Non ebbe nemmeno il motorino, che altri ragazzi della sua età avevano. 

 

Ometto altre citazioni per motivi di privacy. Da allora passarono anni e lì visse con rabbia e conflitto interno per diverso tempo, che lo portò ad andar via dalla propria terra per attrito con la famiglia e per desiderio di evitare discussioni. Le privazioni, i conflitti, sacrifici, le mancanze hanno continuato ma stavolta da proprie scelte. 

 

Il passato è passato, un luogo rispetto ad un altro, l’avere un oggetto o un cane o frequentare posti, avrebbe cambiato gli eventi e certamente il bambino di allora sarebbe cambiato in positivo o in negativo. Non bisogna avere sensi di colpa o rancore ma perdonare gli eventi, le persone e i luoghi che abbiamo incrociato durante il nostro cammino. Ciò che è successo può essere risolto perdonando noi stessi e ringraziando l’incompiuto perché ha permesso di fortificarlo, crescere in consapevolezza e comunque l’anima di quel bambino sapeva. Ciò che è successo è importante per il percorso che ha scelto. 

 

Sono fiducioso che quel bambino oggi come gran parte di noi ha modo di cambiare, cambiando il presente per un futuro migliore e il nostro progetto PMM ce ne dà la possibilità. 

 

 

Alla prossima, Giuseppe Corallo. 

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