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Storie di Vita

Prima volta

Prima volta

Nove mesi passano così in fretta. Appena vedi quelle due linee il cuore inizia a batterti più forte e, giusto il tempo di qualche nausea, notte insonne, diabete gestazionale, voglie pazzesche, già te lo trovi nel braccio che sta piangendo le sue prime lacrime. 

Marko è nato il ventinove aprile quasi tredici anni fa ed è il mio secondo genito. Ho desiderato tanto che nascesse il venticinque aprile, cosi tutta l’Italia potesse festeggiare il suo compleanno e anche perché quel giorno è nato un grande attore, Al Pacino. Mi ricordo che avevamo fatto la festa a casa nostra e tutto il giorno pregavo che iniziassero le doglie…ma niente. Ha voluto scegliere lui la data, solo sua! 

A soli venti giorni di vita, abbiamo vissuto un episodio bruttissimo. Non appena avevo iniziato ad allattarlo, era diventato bordò e non respirava più. Mi ricordo quegli occhietti meravigliosi, spalancati, piccola bocca aperta, il viso in un brutto spasmo, sembrava la fine del mondo. Erano interminabili quei minuti. Mi ricordo ancora la paura che ho avuto e mi si accappona la pelle. La mia piccola creatura era più forte del soffocamento! Però se penso adesso, anche se i medici non avevano riscontrato nessuna lesione dopo l’episodio, mi sa che in quei minuti gli era andata via la voglia di studiare…

Da bebè era più bravo di sua sorella più grande che mi ha fatto dannare per un anno e mezzo, quasi sempre attaccata al seno! Mi portava a sfinimenti pazzeschi ma non ho mollato perché volevo darle tutto quello che potevo per prepararla per una vita dura e sono felice di averlo fatto! La stanchezza passa, rimane quello che seminiamo. 

Era bravo Marko ma nonostante i suoi due anni, non aveva nessuna intenzione di parlare! Le nonne si erano allarmate ed insistevano che lo portassimo dal dottore per cercare di capire dov’è il problema. Io ero tranquilla perché tutto il resto andava bene. Mio papà invece aveva detto:”Lasciatelo stare, non parla perché evidentemente non ha bisogno di lamentarsi!” e aveva ragione. A due anni e mezzo, ha iniziato a masticare sia Italiano che Serbo e adesso chi lo ferma! 

Non ce ne rendiamo conto quanto crescono in fretta. Si contano le candeline sulla torta, si cambiano i numeri delle classi successive, la vita scorre nella sua quotidianità, semplicemente non ci si pensa. Poi ad un tratto noti che la sua voce è cambiata, che non esce più nudo dal bagno dopo la doccia, che non ti chiede più l’aiuto e così, silenziosamente, arriva il momento della prima volta per togliere i baffi!

Lo guardi mentre si fa la sua prima barba e ti si stringe lo stomaco perché in quel momento capisci che è cresciuto. Capisci che sta diventando uomo. Ma sei felice perché sai quanto amore gli hai dato e che hai cercato da sempre di insegnargli che maschio non vuole dire darsi il diritto di sentirsi più forte e non rispettare tutte le persone, non solo femmine.

Sei felice perché hai cresciuto un ragazzo umile, gentile, sensibile e gli hai insegnato che anche i maschi possono piangere e che non c’è niente da vergognarsi. Sei felice perché sta andando verso la propria maturità e tu sei lì ad accompagnarlo, almeno finché te lo permetterà. 

Questa sua prima barba ha staccato un pezzettino del mio cuore e ho capito che anch’io sto crescendo insieme a lui. Non è facile ma questa è la vita…

Ogni “prima volta”, così come l’inizio di ogni cosa è difficile, perché si è consapevoli di andare in contro a molti cambiamenti che possono anche sconvolgere la nostra vita.

Visto l’anno che stiamo lasciando, auguro a Tutti un nuovo inizio, pieno di sconvolgimenti benevoli! Buon Anno Nuovo!

Ana Martinovic

Mi sento bene quando scrivo, mi sento utile per qualcuno, come per me lo sono stati e lo saranno i pensieri dei grandi scrittori e di chiunque abbia qualcosa da dire al Mondo. Ci vuole amore e coraggio... La vita è bella!

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