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Indietro di Trenta anni
Storie di Vita

Indietro di Trenta anni

Ieri 24.12.2021 torno indietro di Trenta anni… e mi direste: “come? Ma sei
andato di matto? Dici sciocchezze”, ed io rispondo che in un certo senso sì
e in un certo senso no.

 

E perché?

 

Sappiamo che il tempo è una concezione mentale e basta un niente per resettare il nostro qui e ora.

In che modo? Ok anche qui occorre rispondere ritornando indietro e poi
nuovamente avanti nelle risposte in modo logico deduttivo.

 

Tutto è effimero, il pensiero crea ma anche le azioni e le parole hanno un

senso, una causa ed un effetto.

 

Se facessimo un balzo con la mente a come si viveva indietro di trenta anni,
come erano gli usi i costumi, le abitudini sociali intuitivamente potremmo
trovare subito la risposta e arrivare al dunque di come ho iniziato il
discorso.

 

Come iniziava la giornata, come vestivamo, cosa guidavamo, cosa
mangiavamo, come comunicavamo ed è proprio qua sul come
comunicavamo che occorre soffermarci e vediamo notiamo in quel periodo
(che potrebbe essere adesso), molti di noi abbiamo avuto più tempo per
noi e lì mancano gli apparecchi che permettono di navigare nel web.
Consultare i social e ciò che è smart cioè intelligente.

 

Ma l’intelligente lo smart siamo sicuri sia intelligente?
Intelligente per chi e per che cosa?

 

Lo smart riduce le distanze ma complica i rapporti e divide gli umani
diventati automi dipendenti dalle macchine.

 

Tutto, ogni azione implica il consulto dell’oracolo per semplificare ciò che
prima era naturale…il pensiero, l’emozione, il contatto. Gli automi, i
transumani, gli uomini macchina adorano il Dio smart e soffrono solo al
pensiero di starne senza.

 

Ieri 24.12.2021 mi cade lo smartphone a terra che apparentemente è
intatto tranne un leggero graffio alla custodia in gomma. Funziona
correttamente con le chiamate, i social (whatsapp, telegram), mail, app
varie fino a quando la batteria esaurisce l’alimentazione.
Collego l’alimentatore ma non dà segni di vita. Mi chiedo se sia causa di
alimentatore guasto e mi avvio verso un centro di riparazione che vende
anche componenti con smartphone e cavo di alimentazione.

 

Chiedo a un dipendente, spiegando e mostrando i due elementi (telefono e
cavo). Prova ma si giunge che sia il connettore di alimentazione guasto del
telefono. È da riparare ma essendo un giorno prefestivo mi chiede di
lasciarlo e andarlo a ritirare tra martedì e mercoledì prossimo. Lì mi viene
chiesto di lasciarlo per la riparazione e tornare per ritirarlo il mercoledì
pomeriggio. Non lo lascio ricordando di avere in casa un apparecchio a
livello di tecnologia di indietro di trenta anni fa che permette di effettuare/ricevere
chiamate ed sms ma non connettersi al web il villaggio globale.

 

Rientrato a casa, cerco e trovo il Nokia 8210, piccolino con poche funzioni
ma semplici.
Inserisco la sim con l’adattatore, la batteria e l’alimentatore alla presa
elettrica.

 

Inizialmente non mi do pace perché penso ai tanti messaggi di auguri
tramite whatsapp, telegram e facebook ai quali non potrò rispondere dal
cellulare e per quel potessero pensare gli altri alle non risposte ma poi
riflettendo comprendo che l’universo mi abbia aiutato a comprendere
liberandomi dal cattivo uso e dipendenza dal world wide web.

 

Stamattina mi sono svegliato più riposato. Sono stato pure al bar e ho
chiacchierato fuori dal locale dato che per poter rimanere all’interno viene
chiesto lo skif pass.

 

Ciò che serve a ognuno è di usare ogni strumento a disposizione in modo
consapevole ed etico senza esserne fagocitati. In questo modo ci si sente
più liberi e sereni. Posso continuare a usare questo apparecchietto di
trenta anni fa ottenendo più tempo per me. I social, le mail e il web posso consultarli dal computer in caso di necessità.

 

Il tempo è relativo e possiamo spenderlo per leggere di più, per osservarci,
ascoltarci per comprendere ciò che è all’esterno. Il lasciare andare attaccamenti è parte dell’evoluzione interiore umana verso ciò che è superiore non come ego ma sovraumano rimanendo umano comprendendo di essere divini.

 

Buon Natale a tutti per una nuova rinascita, nuova trasformazione.

 

Alla prossima, Giuseppe Corallo.

One Comment

  • Monica

    Hai detto bene Giuseppe, spendere il nostro tempo, o meglio quello che abbiamo disponibile è questione di priorità. A volte fare tante cose contemporaneamente significa non farne davvero neanche una. Rivendico il mio tempo gustando ogni attimo, se possibile al meglio come se fosse l’unico (l’ultimo).

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