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Politica

GLOBALIZZAZIONE – 2.

 

 

 

 

Globalizzazione universale

Volere o no, il fenomeno della globalizzazione si è ormai imposto, nel senso che con i moderni mezzi di comunicazione (internet) sono sparite le distanze ed inoltre abbiamo a disposizione qualsiasi informazione su ogni argomento. Tutto il mondo è una realtà unica, dove tutti possono sapere di tutto e di tutti.

Ci chiediamo: è un bene o un male? sicuramente è un’opportunità per rendere tutte le popolazioni del globo un’unica famiglia; siamo però anche testimoni di come pochi criminali superpotenti vogliono approfittare di questa situazione per rendersi padroni universali; nei loro piani, spalleggiati dal Vaticano, c’è anche quello di una nuova unica religione mondiale.

Globalizzazione e religione cattolica

Come si pongono le religioni di fronte a questa situazione? Soffermiamoci per ora alla nostra religione, quella della chiesa cattolica romana. Essa ha dominato per due millenni la nostra cultura occidentale ed è ancora presente con una grande forza sia culturale che economica.

Il Vangelo pretesto di supremazia

Occorre fare un po’ di storia: l’impero romano era crollato, ma c’era stato un erede: gli imperatori di allora avevano proclamato il cristianesimo la religione ufficiale ed unica dell’impero. In questo modo l’istituzione che rappresentava la religione assunse un potere immenso, tanto da superare anche il potere civile. Poteva essere un’opportunità per attuare il messaggio di Gesù di annunciare il Vangelo fino ai confini della terra. Ma questo messaggio non fu interpretato nel senso di diffondere i veri valori umano-divini predicati da Gesù, quali la rettitudine, l’amore, la giustizia, l’altruismo ecc. Continuò invece l’orgoglio della supremazia, come se fosse un privilegio stabilito da Dio il diffondere le proprie forme culturali a tutto il mondo. La nuova conquista delle terre americane e la rivoluzione industriale non fecero che riproporre i propri schemi legati alla forza delle armi e dell’oro.

Tutta la nostra cultura è pervasa da questa pretesa di dominio e di superiorità su tutti, sia nell’ambito civile che religioso. Cultura che ha giustificato, nell’ambito civile, i massacri nel nuovo mondo, la schiavitù su persone ritenute a mezza strada fra l’uomo e l’animale, le spoliazioni coloniali. Nell’ambito religioso ha favorito l’inquisizione, le torture, l’intolleranza, il proselitismo. Fu ad esempio il Papa di allora a riconoscere a Spagnoli e Portoghesi il diritto di “occupare tutte le isole e le terre trovate e da trovare” con il falso scopo dell’evangelizzazione, quando invece il prevalente motivo era di potere economico e civile.

Democrazia pretesto di supremazia

“Altri tempi!” verrebbe da dire, “quella era la cultura dell’epoca, che noi giudichiamo ora dopo aver conseguito altri valori e principi umani”. Invece ai nostri tempi, anche se non si esporta più l’evangelizzazione, esportiamo la democrazia, come scusa delle ultime nostre guerre. Ci aspetteremmo almeno dalla religione, che predica uguaglianza ed amore, una conversione sulla scia delle tante persone illuminate che hanno diffuso i veri valori umani.

Ma quello che osserviamo nella realtà odierna appare proprio il contrario. Abbiamo parlato nel nostro precedente articolo che i più forti poteri civili approfittano proprio della globalizzazione con l’intenzione di assoggettare in schiavitù tutto il mondo; ma anche da parte del potere religioso è difficile spogliarsi da idee che vengono trasmesse da secoli e che ci hanno messo su di un comodo piano di superiorità e di supremazia e di diritto di fare quello che ci pare, anche a discapito degli altri.

La conquista dell’America

Posso citare come esempio le parole di Papa Woytjla nell’occasione del quinto centenario della scoperta (in realtà una conquista sanguinaria) dell’America: “Da allora il mistero della salvezza cominciò a dirigersi verso nuovi popoli, con i quali l’Europa prima non aveva avuto alcun contatto. Ribadiamo la nostra volontà e l’impegno a portare avanti l’insostituibile servizio dell’evangelizzazione”. Mi verrebbe in mente un’ironica immagine: il buon Fantozzi che supplica “basta così, abbiamo già imparato!”

Globalizzazione religiosa

Di fronte a tante palesi ingiustizie violente il compito di una istituzione religiosa coerente dovrebbe essere ciò che Gesù stesso aveva raccomandato: “Voi siete il sale della terra ; ma se il sale diventa insipido non è più buono a nulla se non ad essere gettato via e calpestato dagli uomini” .
I fatti che osserviamo ci dicono che l’istituzione religiosa è tutt’altro che sale della terra; in Vaticano prevale ancora l’idea, da sempre coltivata, di una globalizzazione religiosa nel senso di un’unica religione mondiale, la cattolica, come se fosse l’unica vera e rivelata direttamente da Dio.

Ho parlato del cambiamento radicale delle posizioni di Papa Bergoglio su questi temi: non so, come dicevo, se volontari o imposti. Sta di fatto che la posizione ufficiale della chiesa cattolica è dalla parte dei poteri forti. Ci illudiamo che la posizione di  Mons.Viganò  sia dalla nostra parte. Ma, come ho già scritto, è vero che questo prelato denuncia in modo chiaro ed efficacissimo i crimini del potere civile,  la sua posizione politica è però per una restaurazione di un potere religioso di stile medioevale simile a quello degli Ayatollah; la sua è quindi una lotta per il potere che sottintende un’incapacità della persona umana a gestirsi socialmente con giustizia. Sottintende sempre  il bisogno di un unico potere, nella sua visione un potere religioso (quello della chiesa cattolica) di guida sociale in forma autoritaria.

NO globalizzazione, SI’ Valori umani 

L’avvento di una società imperniata sul riconoscimento della dignità della persona umana e dei suoi valori non ha bisogno di istituzioni, come le chiese, che si pongano con questo atteggiamento autoritario ed insostituibile.

Noi crediamo in un processo, anche se lento, di evoluzione culturale. Sono necessarie nuove condizioni economiche e finanziarie; nuove condizioni che diano spazio non più ad una società impegnata nella categoria della sopravvivenza.; condizioni che favoriscano il manifestarsi, a livello individuale e sociale, delle qualità e delle caratteristiche peculiari di ciascuno di noi in un ambito di vera libertà.

https://meditiamo.eu/attualita-e-politica/globalizzazione-1/

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